Ascoltare, non sentire: intervista al Prof. Pessi

Cinque domande al Prorettore della Didattica LUISS

Un’Università di eccellenza come la nostra deve saper interpretare il presente, cercando di intravedere il futuro.

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Immaginando che gli anni accademici siano le due sponde del Tevere, in questo momento ci troviamo ad aver mosso i primi passi di uno dei vari ponti di collegamento. Magari il più bello dei ponti, Ponte Sant’Angelo: bello come questi due mesi di vacanze che attendono tutti noi.
In questo clima di trepidante attesa, ultimi studi frenetici e, certamente, anche afa, abbiamo incontrato il Prorettore alla didattica, Prof. Roberto Pessi, per un resoconto degli obiettivi raggiunti durante l’a.a. 2013/2014 e per porgere lo sguardo al futuro: la LUISS non dorme mai.

Buongiorno professore, rompiamo il ghiaccio con una domanda facile, alla quale le farà piacere rispondere. Quattro sono i progetti principali pensati, finora, per migliorare l’assetto didattico per l’anno che verrà: una rinnovata organizzazione per lo studio delle lingue, la “biografia dello studente”, il progetto “Volontariamente” e, infine, un allineamento con le Università europee per quel che riguarda l’analisi e lo stimolo delle soft skills. Ce li spiega brevemente?
Caro Ignazio, la nostra Università sta adeguando la propria offerta formativa al mutevole contesto economico e, tra i tanti progetti che sono in cantiere, quelli che hai citato sono tra i principali. Grazie alla collaborazione di persone come Federica Capone, Lia Di Giovanni e Claudia Giommarini, abbiamo deciso di offrire agli studenti, a completamento dei loro studi, dei percorsi innovativi di coinvolgimento, caratterizzati dalla forte matrice pratica. Penso, in particolare, alle Soft skills, che permettono di misurarsi con i propri colleghi e con professionisti del mondo del lavoro, allenando e sviluppando quelle capacità trasversali, sempre più richieste e valutate nei contesti lavorativi, determinando l’eccellenza delle proprie performances. Stiamo potenziando l’articolato sistema di formazione linguistica, che unisce alla didattica “tradizionale” una didattica innovativa, multimediale e laboratoriale. Penso, ancora, all’iniziativa “VolontariaMENTE”, che mira a sviluppare negli studenti la creatività e il valore della condivisione, attraverso la partecipazione a periodi di volontariato da svolgere in realtà “sfidanti”, grazie ai quali sviluppare la propria persona, “sporcandosi le mani”. A settembre lanceremo l’innovativo progetto della “Biografia dello studente”, al quale stiamo lavorando da mesi, e mediante il quale intendiamo potenziare l’employability dei nostri ragazzi, che saranno individualmente seguiti nel proprio percorso di studi, anche grazie alla collaborazione di counsellors e coaches: gli studenti lavoreranno insieme sulle loro aree di miglioramento, così da essere pronti per l’inserimento nel mondo del lavoro.

Tutto ciò sarà implementato a partire dal prossimo anno, ma, guardandoci alle spalle, quali sono state le conquiste dell’anno accademico appena conclusosi? Cosa ha caratterizzato la didattica della LUISS rispetto alla didattica di una qualsiasi altra Università d’Italia?
L’offerta didattica che la LUISS sta sviluppando riesce a cogliere le diverse sfide che il mercato impone, adeguando costantemente la propria proposta formativa al mutevole contesto economico.
Un’Università di eccellenza come la nostra deve, infatti, saper interpretare il presente, cercando di intravedere il futuro, specialmente in periodi così complessi, che richiedono di ampliare vedute e prospettive. La concorrenza è sempre più complessa, ma il mercato continua ad apprezzare e a preferire i laureati LUISS, proprio perché hanno un vantaggio competitivo maturato nel corso degli studi. Il grande punto di forza della nostra didattica è nello straordinario coinvolgimento dello studente attraverso metodologie sempre nuove (basti pensare a case studies e lavori di gruppo) e, soprattutto, nell’intenso e costante dialogo con il mondo del lavoro (anche attraverso le numerosissime testimonianze di professionisti e managers, che proponiamo continuamente ai nostri ragazzi).

Biografia – Il Prof. Pessi è l’attuale Prorettore alla didattica della LUISS Guido Carli ed è professore ordinario di Diritto del Lavoro presso il Dipartimento di Giurisprudenza della stessa università. Nel 2005 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana. Inoltre, ricopre la carica di Presidente del Collegio di Conciliazione ed Arbitrato dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica (con competenza esclusiva su tutte le controversie di lavoro della Santa Sede) istituito con Motu Proprio del febbraio ’89 da S.S. Giovanni Paolo II ed è Presidente del Comitato Amministratore del “Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito del personale già dipendente dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato.

Avendo svolto un’indagine a campione, mi sono reso conto di un dato che mi ha sorpreso non poco. Alla domanda “Cosa ti piace della didattica dell’Università e cosa non ti piace?”, quasi tutti avevano le idee chiare sugli aspetti positivi, sottolineando vari e numerosi aspetti, ma erano invece in difficoltà nell’individuare un difetto o una lacuna. Siamo davvero così perfetti? Come risponde il Prorettore alla didattica a questo interessante aspetto?
Dal punto di vista della didattica dobbiamo continuare sulla strada intrapresa, impegnandoci sempre per migliorare, potenziando le opportunità che offriamo ai nostri ragazzi. Molto è stato fatto ma non ci dobbiamo mai accontentare, potendo sempre migliorare. Dobbiamo continuare a rafforzare il ruolo dell’Università e il dialogo con l’azienda. Come dicevo, da settembre partiremo con il progetto “La biografia dello studente”, rivolto a tutte le 1.400 matricole, alle quali sarà offerto un percorso formativo integrato in base alle esigenze delle imprese. Stiamo dedicando una straordinaria attenzione per lanciare al meglio il nuovo Servizio di Tutorato di Ateneo, selezionando con cura i nuovi tutors, che avranno un ruolo importante nell’accompagnare lo studente nella realizzazione di un percorso formativo appositamente pensato sul singolo.

A suo parere, si potrebbe fare ancora di più per permettere agli studenti di confrontarsi con il “mondo concreto”, per consentire delle scelte più consapevoli e per evitare di formare giovani scienziati della teoria, ma impacciati nella pratica?
L’offerta formativa della LUISS tende proprio a valorizzare un approccio non esclusivamente “nozionistico”, tale da consentire agli studenti di acquisire metodo pratico ed affrontare con consapevolezza le problematiche che ritroveranno una volta entrati nel mondo del lavoro.
Ritengo che la LUISS debba proseguire costantemente sulla strada intrapresa nell’innovazione della propria offerta formativa, puntando con impegno sull’internazionalizzazione, intensificando il rapporto con il mondo delle imprese e accrescendo le opportunità di placement dei nostri ragazzi. Più in generale, è indispensabile supportare con responsabilità gli studenti nel difficile processo di scoperta e sviluppo dei propri talenti, concentrando tutti gli sforzi formativi sulla persona e sulla sua specificità.

Vorrei chiudere con un’ultima brevissima domanda: è più importante diventare uomini di successo o uomini di valore?
Un polo universitario di eccellenza come la LUISS si pone l’obiettivo di contribuire a formare al meglio persone “complete”, che sappiano cogliere le opportunità celate nella complessità e che siano in grado di fare (ed essere!) la differenza, agendo responsabilmente per la creazione di valore per sé e per il proprio contesto. Sono proprio i nostri ragazzi i veri protagonisti del loro futuro: solamente con il loro impegno, facendo fruttare i loro talenti e cogliendo pienamente le opportunità che la LUISS offre loro, potranno arrivare sempre più in alto, un passo alla volta. In bocca al lupo, ragazzi!

Questo articolo è stato scritto da Ignazio Corte

 

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