Bitcoin: la moneta che si fa digitale

La moneta digitale attira sempre più attenzioni, e in maniera trasversale: coinvolge studiosi di online trading, investitori alle prime armi, governi e banche centrali.

La moneta digitale attira sempre più attenzioni, e in maniera trasversale: coinvolge studiosi di online trading, investitori alle prime armi, governi e banche centrali.

COS’E’ IL BITCOIN

Il BitCoin è una moneta digitale e decentralizzata: viene usata come una normale valuta e scambiata senza un intermediario bancario. Clienti e venditori possono agire nel totale anonimato in quanto non è necessario associareun nome verificato ad un conto. Gli unici dati richiesti sono la data della transazione, il valore dello scambio e l’ID del conto. Tutti i dati sono scrupolosamente protetti da crittografia.

COME SI CREANO I BITCOIN

Il Bitcoin è creato digitalmente dagli utenti attraverso il processo di“mining”. Il mining consiste nell’estrarre i BitCoin al computer,utilizzando la potenza di calcolo di migliaia di nodi, detti “Miner”. La rete è molto solida perché, se uno dei nodi dovesse disattivarsi, gli altri continueranno a minare. Attraverso i calcolatori vengono eseguiti deglialgoritmi matematici che sbloccano ogni 10 minuti dei pacchetti, ognuno dei quali contiene 25 Bitcoin.

La Blockchain è il database pubblico che raccoglie tutti i bitcoinestratti. Essa contiene le informazioni sulle transazioni,registrate in timestamp. Si tratta di un registro dove le informazioni sono in ordine cronologico,  quindiverificabili, ma non alterabili in alcun modo. In questo modo le operazioni sono ben difese da eventuali attacchi.

La creazione di un portafoglio virtuale per bitcoin è inoltre molto più facile e veloce rispetto al classico conto corrente bancario.

L’aspetto interessante è che chiunque può diventare un miner. Il miner ottiene una fee che gli permette di reintegrare le spese di estrazione e, soprattutto, di guadagnarci. E’ quindi un ottimo strumento per chi volesse iniziare a cimentarsi nell’investimento speculativo.
In questo modo sono gli utenti stessi a garantirsi trasparenza nelletransazioni. Il sistema peer-to-peer della blockchain potrebbe essere applicato alle transazioni bancarie, per ridurre le truffe finanziarie.

PROSPETTIVE FUTURE

Il progetto BitCoin esiste fin dal 1998 ed è ufficialmente nato nel 2009. E’ poi passato quasi inosservato fino al 2017, quando ha intrapreso un trend ascendente inatteso, raddoppiando di valore in un trimestre. Dalla sua creazione ad oggi il valore di mercato è salito del 250.000%. Si parla di una capitalizzazione pari a 28 miliardi di dollari.

Oggi la sfida per il Bitcoin è la conquista di uno status da bene-rifugio, ossia bene duraturo e affidabilein cui investire. In questa missione è ostacolato dalla sua natura di valuta “con data di scadenza: infatti si stima cheintorno al 2140, dopo 21 milioni di estrazioni, il mining non sarà più fruibile. Ciò è dovuto agli algoritmi stessi. Il mining infatti diventa via via più complesso: più Bitcoin ci sono in circolazione, più è difficile minarne di nuovi. Buona parte dei bitcoin verranno estratti nei prossimi 20 anni e il rimanente 3-5% occuperà il lavoro dei 120 anni seguenti per via della lentezza nei calcoli.

LE HARD FORK E I “FRATELLI MINORI” DEL BITCOIN

Per ritardare il fenomeno, gli sviluppatori del bitcoin, assieme alla community tutta, hanno creato due “hard forkper migliorare il sistema. Si tratta di due modifiche del codice, tali da creare di fatto due nuove valute.

Notevole è il Bitcoin Cash che permette un’emissione otto volte più veloce del Bitcoin classico e si propone come variante della criptovaluta per eseguire pagamenti. In questo modo il Bitcoin classico si concentrebbe solo sul trading. Questa strategia di differenziazione è tra le più promettenti.

I PARERI DELLE ISTITUZIONI

Fondamentale sarà l’intervento di banche centrali, grandi banche commerciali e governi: se si apriranno al Bitcoin lequotazioni cresceranno moltissimo nel 2019. La sicurezza da attacchi informatici è ancora un fattore di incertezza, però.

Le opinioni dei governi sono variegate: ad esempio il deputato giapponese Mineyuki Fukuda vede una forte necessità di “spingere la società verso il sistema blockchain che è più economico del vecchio contante, non falsificabile e indistruttibile”.

La Francia sta lavorando a una commissione di vigilanza volta a ripensare i regolamenti per lo sviluppo dei bitcoin e impedirne l’utilizzo per evasione fiscale, riciclaggio o finanziamento di attività criminali.

In Italia Mario Draghi ha espresso interesse ma anche un lieve scetticismo nei confronti del Bitcoin. Unicredit invece li vede come priorità di investimento nei prossimi anni.