La donna dietro Steve Jobs

La storia di Joanna Hoffman, il braccio destro del cofondatore della Apple

Kate-Winslet-Miachel-Fassbender

Se è vero che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna il nome di quella dietro Steve Jobs è Joanna Hoffman.

Poco nota ai più, solo da pochi mesi si sono accesi i riflettori sulla sua storia in seguito al film di Aaron Sorkin e Danny Boyle in cui veniva interpretata da Kate Winslet che, con questo ruolo, si è guadagnata un Golden Globe e una nomination agli Oscar come miglior attrice non protagonista.

Nonostante le critiche al film, ispirato alla biografia autorizzata di Walter Isaacson del 2011, l’interpretazione di Kate Winslet è rimasta quasi esente da attacchi, ma anzi è stata accolta da commenti positivi. L’ex marketing executive del Mac, infatti, è l’unica dei protagonisti a dirsi soddisfatta dell’interpretazione data di sé soprattutto in virtù del fatto che sia stata riportata la natura ed il tono del suo rapporto sia personale che lavorativo con Steve Jobs.

La “travagliata origine europea” (definita così da Steve Jobs all’interno del film) di Joanna Hoffman affonda le sue radici in Unione Sovietica dove nasce da un padre ebreo-polacco (il noto regista Jerzy Hoffman) ed una madre ebrea. Joanna studiò fisica ed antropologia laureandosi in Lettere e Scienze al MIT per poi proseguire con un dottorato in Archeologia presso l’Istituto Orientale dell’Università di Chicago, che non porterà mai a termine. La sua vita cambia quasi per caso, quando i suoi amici la costringono ad andare ad una conferenza della Xeron PARC in California: qui si ritrovò a sostenere una accesa discussione con Jef Raskin su come avrebbero dovuto essere i computer e ciò che avrebbero dovuto fare per migliorare la vita delle persone. Raskin fu così impressionato dalla Hoffman che le chiese di candidarsi per una posizione alla Apple. Così Joanna Hoffman inizia a lavorare nel team Macintosh quando, nell’ottobre del 1980, il Mac era ancora un progetto di ricerca e per il primo anno e mezzo guiderà da sola l’intero settore marketing. Ha scritto lei la prima bozza dell’ User Interface Guidelines per Mac, ha definito il segmento di mercato a cui il prodotto era destinato ed è stata una sua intuizione lanciare il Mac per l’istruzione superiore prima che diventasse un successo attraverso le imprese; divenne international product marketing manager e con il suo team seguì il Mac in Europa ed in Asia, per poi affiancare Steve Jobs nel progetto NeXT come uno dei membri fondatori.

Nel film viene definita “la moglie al lavoro” di Steve Jobs ma lei stessa smentirà questa definizione nonostante sia stata nota per le sue capacità di lavorare a stretto contatto con un carattere complicato come quello di Jobs tanto da aggiudicarsi per due anni consecutivi (1981 e 1982) il premio ironicamente istituito dalla Apple assegnato annualmente a chi era in grado di tener meglio testa a Steve Jobs.

Alla Apple Joanna ha incontrato anche l’amore: sposa Alain Rossman e con cui ha due figli. Nel 1995, dopo essere diventata vice presidente del marketing alla General Magic decide di ritirarsi per trascorrere più tempo con la sua famiglia. Vive a Palo Alto dove i figli frequentano la Scuola Internazionale e Joanna fa parte del consiglio scolastico.

Il suo ruolo all’interno della storia della Apple ha permesso agli scrittori e al regista di riuscire nello scopo dell’intero sceneggiato ovvero mostrare il volto umano di Steve Jobs: nonostante intimidisse molti Joanna non si è mai sentita minacciata dal carattere di Jobs e ritiene che il suo essere una persona difficile fosse dovuto al fatto che pretendesse da chi gli stava attorno di dare il meglio ed essere la migliore versione di sé stessi.

Quando è stato chiesto a Joanna Hoffman a cosa avrebbe lavorato Jobs se fosse attualmente vivo ha risposto “una parte dell’essere visionario è l’essere imprevedibili”.