#christmaslifestyle – 360°- il giornale con l'università intorno http://www.360giornaleluiss.it Sun, 18 Feb 2018 20:38:03 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.8.2 http://www.360giornaleluiss.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/02/cropped-300px-32x32.png #christmaslifestyle – 360°- il giornale con l'università intorno http://www.360giornaleluiss.it 32 32 97588499 “Cosa fai a Capodanno?” http://www.360giornaleluiss.it/cosa-fai-a-capodanno/ Wed, 28 Dec 2016 10:00:55 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=7884 Irrigidimento muscolare, occhi iniettati di sangue e difficoltà nel linguaggio: non sono i sintomi di una rara malattia ma la reazione del nostro corpo alla domanda “cosa fai a Capodanno?”. Si sa, poche cose ti possono mettere davvero in difficoltà: la commessa del negozio che ti fa notare che la transazione non è andata a

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Irrigidimento muscolare, occhi iniettati di sangue e difficoltà nel linguaggio: non sono i sintomi di una rara malattia ma la reazione del nostro corpo alla domanda “cosa fai a Capodanno?”.

Si sa, poche cose ti possono mettere davvero in difficoltà: la commessa del negozio che ti fa notare che la transazione non è andata a buon fine perché sei talmente povero che la banca tiene aperto il tuo conto corrente solo per compassione, l’amica che ti fa notare che la persona che stai prendendo in giro è sua cugina e la fatidica domanda: “cosa fai a Capodanno?” (considerando anche le sue varianti per Pasquetta/Ferragosto). Ma non basta; eh no! Perché non basta chiedere quali sono i programmi per l’ultimo giorno dell’ennesimo anno nefasto della nostra vita; bisogna anche sapere con chi si festeggerà, quanto si spenderà, come si raggiungerà il luogo della festa, il menu e il numero di lenticchie servite col cotechino. E poi la parte peggiore, la iattura, la tragedia, lo sfinimento: non te lo chiedono una settimana prima, ma partono con il loro repertorio di domande da novembre! E puntualmente la risposta è sempre: “NON LO SO!”.

E allora, visto che ormai siamo molto vicini al grande evento, ecco alcuni preziosi consigli per salvare voi povere anime in pena che non avete ancora trovato risposta a questa insopportabile domanda, posta tutte le facce da sedici – se non afferrate andate a consultare la smorfia – del pianeta Terra.

Quello che mi sento di dirvi è che per i festeggiamenti del 31 Dicembre bisogna sempre avere basse aspettative. Molte volte, infatti, ho avuto una grande delusione che neanche quando è morta Marissa Cooper mi è presa così male. Sogni di andare ad un super party e alla fine ti ritrovi in un centro commerciale adibito a discoteca. E’ lì che capisci che sarà un anno davvero difficile.

Ovviamente avete due opzioni: restare a casa a festeggiare in tranquillità oppure scegliere uno dei tanti locali che organizzano la festa di fine anno. Se cucinare per cinque ore di fila non vi spaventa affatto e siete talmente bravi che Bastianich vi bacerebbe le mani, allora il mio consiglio è quello di restare a casa (togliete di mezzo le porcellane di Richard Ginori per sicurezza). Ma riflettete bene: ne vale davvero la pena? Lavorare come muli a pietanze che verranno divorate in cinque minuti, sarete così stanchi che a mezzanotte vi vorreste infilare già nel letto! Per questo il mio consiglio è quello di salvaguardare le vostre più preziose porcellane e trovare un locale decente per gustare una deliziosa cena; “Sì ma quale?” Mi direte voi. La scelta del locale non va sottovalutata, quindi ecco alcune dritte: da evitare come la peste le discoteche: sempre sovraffollate, con cene davvero mediocri, standard molto bassi e ricche di individui strani. Sulle piazze neanche mi soffermo (NON C’E’ IL CIBO!!!).

Il giusto compromesso, a mio avviso, potrebbe essere un’elegante villa fuori città che organizza sia la cena che il dopo-cena: non solo potrete fare i fichi con i vostri amici, ma avrete molto materiale per i vostri profili social! Scherzi a parte, tendenzialmente questo tipo di soluzione permette di avere una serata gradevole a un buon prezzo in un luogo affollato al punto giusto e con una cena più che decorosa; magari anche con open bar!

Insomma: aspettative non troppo alte, open bar, la giusta compagnia e un outfit adeguato. Spero i miei consigli siano utili per farvi trascorrere una splendida serata: non mi resta che augurarvi una buona fine e un buon inizio!

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Quante ne sapete sul Natale? http://www.360giornaleluiss.it/quante-ne-sapete-sul-natale/ Fri, 23 Dec 2016 14:49:38 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=7847 Ci risiamo. Anche quest’anno è già Natale. Sì, perché in un’epoca ricca di insicurezze almeno su una cosa siamo tutti sicuri: il 25 dicembre si festeggia quello che è il giorno più conosciuto e atteso dell’anno. Non fate i Grinch e fatevi invadere dallo spirito natalizio! Qua per voi qualche curiosità sul Natale: 1. Il Natale

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Ci risiamo. Anche quest’anno è già Natale. Sì, perché in un’epoca ricca di insicurezze almeno su una cosa siamo tutti sicuri: il 25 dicembre si festeggia quello che è il giorno più conosciuto e atteso dell’anno. Non fate i Grinch e fatevi invadere dallo spirito natalizio! Qua per voi qualche curiosità sul Natale:

1. Il Natale si festeggia il 25 dicembre dal 354 d.C. per volere di Papa Liberio. Il Papa scelse questa data perché corrispondeva al giorno della festività romana del compleanno del sole (cade 4 giorni dopo il solstizio d’inverno).

2. Il più grande regalo di natale della storia è senza dubbio la Statua della libertà!

3. In passato nella notte di Natale si accendeva, nel camino, un grande ceppo di abete “Ceppo di Natale”. Potterhead vi ricorda qualcosa?

4. Il primo albero di Natale artificiale fu fatto in Germania. L’albero all’epoca venne decorato con piume d’oca tinte di verde.

5. Il più grande albero di Lego del mondo è stato costruito nel 2011 alla stazione londinese di St. Pancreas. Era alto 10 metri e per realizzarlo sono servite all’incirca 600.000 mattoncini.

6. Le palline colorate appese all’albero di Natele simboleggiano le abilità di un vecchio giocoliere. Si narra che, a Betlemme, nel periodo natalizio vi era un povero artista che si rammaricava perché non aveva nulla da offrire a Gesù. Decise allora di donargli la sua arte, mostrandogli qualche spettacolo da giocoliere. Grazie alla sua abilità il giocoliere suscitò il sorriso di Gesù.In Francia Babbo Natale lascia i suoi regali dentro le scarpe dei bimbi.

7. In Spagna, più precisamente in Catalogna, ogni personaggio prende il proprio posto nel presepe come da tradizione. Vi è però una statuina molto contesta le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Questa statua era molto diffusa anche nel diciottesimo secolo, si tratta della famosa statua caganer, un Babbo Natale accucciato con i pantaloni abbassati che fa i suoi bisogni.

8. In Austria e in Germania si sta diffondendo una campagna contro Babbo Natale. I nostri amici, infatti, affermano che questo ometto dispensatore di doni sia solo una trovata della Coca Cola. Il fine è riportare la festività al suo vecchio splendore ridando valore a San Nicola che, nella tradizione austriaca, era il portatore ufficiale dei balocchi.

9. I presepi peruviani sono ricavati dentro canne di bambù e il personaggio in fondo ha i colori accesi dei paesi tropicali perchè in quelle zone il Natale coincide con la stagione estiva.

10. Una vecchia leggenda afferma che il bastoncino di zucchero a strisce banche e rosse venne inventato da un pasticcere con l’intento di ricordare Gesù. Difatti il bastoncino capovolto richiama la lettera “J” iniziale del nome Jesus.

11. In Ungheria il presepe spesso è realizzato in una cassa a forma di stalla trasportabile a mano con personaggi costruiti in legno, carta e ovatta.

12. Nel Natale del 1223, a borgo di Greccio, San Francesco D’Assisi realizzò il primo presepe al mondo.

13. La parola Panettone deriva da “Pan di Toni”. Un dolce inventato dall’aiuto cuoco di casa Sforza per rimediare ad un pasticcio combinato durante una cena.

14. In Polonia il pranzo natalizio è composto da 12 portate, una per ogni apostolo.

15. In Svezia verso la fine di Novembre si aprono i tipici mercatini di Natale che propongono le consuete decorazioni natalizie, oggetti d’artigianato, giochi per bambini, ma anche dolci della tradizione come le brioche allo zafferano (saffransbullar), biscotti allo zenzero, cannella e garofano (pepparkakor) e il saporito vin brulé svedese (glogg).

16. La prima canzone cantata nello spazio fu una canzone di Natale! Quale? La famosissima “Jingle Bells”, che venne intonata il 16 dicembre 1965 dagli astronauti della navicella spaziale americana Gemini 6.

17. In Olanda la pinta del mirto viene considerata fiore di Natale e secondo la tradizione è di buon auspicio bruciarne un ramoscello alla vigilia in attese della mezzanotte.

18. La parola presepe deriva dal latino “praesepe” che significa mangiatoia.

19. Babbo Natale secondo i finlandesi vive in una grotta chiamata Korvatunturi che significa “montagna dell’orecchio”.

20. L’Euphorbia pulcherrima o Stella di Natale, è un “astro” che viene del Messico, dove cresce in forma di cespuglio e può raggiungere un’altezza di 2-4 metri. La stella di natale come la conosciamo noi divenne iconica dopo essere stata rappresentata da Giotto.

21. Nel Regno Unito un elemento tipico del Natale sono i Christmas crackers. Dei pacchettini scoppiettanti che vengono messi a tavola durante la cena di Natale. Due commensali tirano il crackers assieme , colui che resta con la parte più grande tra le mano vince il premio che si trova al suo interno.

22. Secondo alcune statistiche il 40% dei giocattoli regalati a Natale vengono rotti entro marzo.

23. Il Natale nelle Filippine viene chiamato Pasko. Si festeggia per 3 settimane in cui si mischiano tradizioni cristiane a miti locali.

24. Quest’anno l’albero di Natale da guinness è stato visto dalla Thailandia e più precisamente dagli abitanti di Bangkok.

25. Rudolph, la famosa renna dal naso rosso , è stata creata per i grandi magazzini Montgomery Ward. Rudolph nasce nel 1939 da un’idea di uno scrittore di 34 anni a cui era stato chiesto d’inventare una storia di Natale da regalare ai clienti dei negozi. La catena offriva, infatti, ogni anno degli album da colorare. Ma quell’anno per risparmiare denaro decise, invece di comprarli già fatti, di auto-produrseli. E Rudolph divenne la renna più amata.

26. 7 cani su 10 ricevono dei regali dai loro padroni per Natale.

27. In Ucraina non è insolito usare le ragnatele come addobbi Natalizi, questo perché ritenute portatrici di fortuna.

28. In Giappone il Natale non è come lo intendiamo noi, ma è festeggiato più come una sorta di San Valentino durante il quale le coppie si scambiano i doni. Inoltre è usanza in tutto il paese cenare con una “abbuffata” di pollo fritto, meglio se della catena KFC!

 

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Un gioiellino di Wes Anderson è il nuovo spot di Natale per H&M http://www.360giornaleluiss.it/un-gioiellino-di-wes-anderson-e-il-nuovo-spot-di-natale-per-hm/ Fri, 09 Dec 2016 11:07:05 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=7786 È sempre più tradizione che le case di moda assoldino grandi registi per curare corti pubblicitari in occasione di anniversari dell’azienda o di campagne importanti. Quest’anno per Natale lo fa anche H&M. Il risultato è “H&M: Come Together”, una gioia per gli occhi, più che una pubblicità, diretta da Wes Anderson con protagonista Adrien Brody.

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È sempre più tradizione che le case di moda assoldino grandi registi per curare corti pubblicitari in occasione di anniversari dell’azienda o di campagne importanti. Quest’anno per Natale lo fa anche H&M. Il risultato è “H&M: Come Together”, una gioia per gli occhi, più che una pubblicità, diretta da Wes Anderson con protagonista Adrien Brody. La particolarità questa volta è che lo stile e il mondo del regista nello spot sono decisamente più riconoscibili e preminenti di quelli di H&M quasi facendoci dimenticare che si tratta di uno pubblicità.

Wes Anderson, regista del capolavoro del 2001 “i Tanenbaum” , ricrea in “H&M: Come Together”  il suo tipico universo stilistico. I “quadri”, incorniciati dai finestrini del treno, presentano i tipici colori sgargianti, l’attenta scenografia e fanno vivere lo spettatore in quella “wes-andersoniana” sensazione, vivida in ogni suo film, di non trovarsi del tutto nella realtà o piuttosto di essere stato catapultato in una realtà parallela, probabile anche se lontana dalla nostra.

La storia è quella del capotreno Ralph, interpretato da Adrien Brody,  di un treno della H&M lines costretto ad annunciare ad un gruppo di passeggeri solitari che sta tornando a casa per Natale un ritardo di oltre 11 ore causato da una tormenta di neve. Non si può non festeggiare il Natale, così il personale invita tutti i passeggeri nell’ultima carrozza per un brunch a base di cioccolata calda e panna. Grazie al suo sempre unico umorismo Wes Anderson riesce a trattare una situazione spiacevole, realistica per molti pendolari che viaggiano per tornare a casa durante le festività natalizie, in una festa deliziosa. Sarà il capotreno, aiutato dal personale, ad improvvisare addobbi e festa di Natale a bordo per consolare i passeggeri che non potranno arrivare in tempo a casa per festeggiare come avrebbero voluto.

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Christmas Advert Battle: gli spot natalizi più belli del 2015 http://www.360giornaleluiss.it/christmas-advert-battle-gli-spot-natalizi-piu-belli-del-2015/ Tue, 15 Dec 2015 10:28:10 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=5472 Le luci, l’albero e Micheal Bublè: ogni Natale che si rispetti osserva alcune tradizioni e, da svariati anni a questa parte, anche gli spot natalizi sono entrati tra queste. Probabilmente per un creativo questo è il periodo più bello dell’anno, soprattutto per promuovere prodotti legati alla convivialità. Perchè il Natale è innanzitutto condivisione. Emozionanti e

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Le luci, l’albero e Micheal Bublè: ogni Natale che si rispetti osserva alcune tradizioni e, da svariati anni a questa parte, anche gli spot natalizi sono entrati tra queste.

Probabilmente per un creativo questo è il periodo più bello dell’anno, soprattutto per promuovere prodotti legati alla convivialità. Perchè il Natale è innanzitutto condivisione.

Emozionanti e commoventi, gli spot di Natale sono in grado di strapparci sempre una lacrima, un abbraccio o… una condivisione su Facebook! Ironia a parte, in Inghilterra gli spot di Natale sono presi molto sul serio: esiste una vera e propria Christmas Advert Battle in cui, i colossi inglesi, si sfidano a colpi di creatività ed emozione. Finora il Re indiscusso del titolo è stata la catena di grandi magazzini John Lewis ma quest’anno il suo trono vacilla e, da soli capirete il perchè!

Ecco a voi la TOP 4 degli Spot di Natale ’15: preparate i fazzoletti e…buona visione!

 

4° – APPLE: Someday at Christmas, Stevie Wonder + Andra Day

Apple non smette mai di stupirci, e anche quest’anno, a Natale dà il meglio di sè. Lo spot strizza l’occhio agli appassionati di musica con due star come Stevie Wonder ed Andra Day intente ad accompagnarsi al pianoforte in un classico del ’67 “Someday at Christmas”; MacBook e GarageBand sono i prodotti Apple presenti nel video e che rappresentano la “punta di diamante” in tema di produzione musicale. Il musicista non vedente riesce ad automatizzare il MacBook per comporre musica con il software Apple grazie alle funzioni di Voice Over di OS X. Lo spot, pubblicato come da tradizione nel giorno della Festa del Ringraziamento ha già milioni di visualizzazioni e s’inserisce perfettamente nel percorso tracciato negli anni precedenti.

Dopo averlo visto riuscirete solo a dire: Love, Apple.

3° JOHN LEWIS: #ManOnTheMoon

La catena di grandi magazzini inglesi l’anno scorso ci ha conquistati tutti con #MonthythePenguin, il pinguino in cerca dell’amore a Natale. Lo spot di quest’anno è #ManOnTheMoon e la protagonista è una tenera bambina, Lily, di 6 anni, che s’ingegna per inviare un regalo ad un uomo, solo e triste sulla luna: l’intento è quello di spronare la gente a trovare regali speciali per le persone che amano. La campagna è costata 7 milioni di sterline e dopo un paio d’ore dal lancio online lo spot, che dal 2007 apre la stagione delle comunicazione natalizie dei retailer britannici, ha fatto centro con milioni di visualizzazioni e condivisioni. Anche quest’anno hanno puntato sui sentimenti àaggiungendovi anche un pizzico di malinconia per il tempo che passa: lo spirito del Natale è trattato ricordando i tanti anziani che vivono in solitudine. Nella campagna è stata coinvolta Age Uk, un’organizzazione no-profit attiva nel sociale e sono state previste azioni di sensibilizzazione sul tema anche instore.

Lo spot è stato realizzato dalla agenzia Adam&eve DDB ed è diretto da Kim Gehrig, ma pare che quest’anno vacilli il titolo di “Best Christmas Advert”: sarà che qualcuno ha sviluppato lo stesso tema in maniera più incisiva?

2° EDEKA: #heimkommen

Lo spot della catena di supermercati tedeschi Edeka ha invaso i nostri telefoni, computer e bacheche Facebook; ne hanno parlato i giornali e i blog. Perchè? Forse riesce trasmettere l’essenza del Natale meglio di chiunque altro, senza dolcezze particolari ma comprendendo l’aspetto crudo della realtà. La storia, già a molti nota, riguarda un anziano signore con i figli lontani e che si ritrova a trascorrere il Natale da solo, ma non si arrende e trova uno stratagemma per attirarli tutti a casa. I figli accorrono da ogni parte del mondo nel momento in cui gli viene comunicata la sua morte ma, tornati a casa, si ritrovano la tavola imbandita con il padre ad attenderli. “Dovevo fingermi morto per avervi qui con me?”

Natale è il momento giusto per guardarci intorno, sorridere e dedicare del tempo alle persone che amiamo: probabilmente il nostro tempo è il regalo più prezioso che possano ricevere.

1° LOTERìA DE NAVIDAD: #Justino

Un sottofondo musicale della unica Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi accompagna la storia di Justino che ogni sera alle 22.00 si alza per andare a lavoro. Fa il guardiano notturno in un’azienda che produce manichini ed il suo turno è pieno di sagome ma vuoto di compagnia. L’opposto di quello che accade a chi arriva dopo di lui e vive quel posto pieno di colleghi e amici, di sorrisi e di parole: Justino veglia sulle loro scrivanie di notte, assicurandosi che tutto resti com’è ed ha imparato a conoscerli tutti. Allora, non potendo condividere momenti speciali con loro decide di fare dei piccoli gesti che rendano speciale la giornata a chi verrà dopo di lui. Arriva il Natale e la consueta Lotteria natalizia e Justino si accorge che ad aver vinto è uno dei suoi colleghi, uno di quelli che vive la fabbrica di manichini quando c’è il sole. E’ un pò scoraggiato quando si ritrova un manichino che gli offre un biglietto della lotteria, e accanto ci sono tutti i suoi colleghi ad aspettarlo per festeggiare con lui: quello era il biglietto che loro avevano comprato per Justino, era il loro modo di dire grazie ad una persona speciale.

Condividere è con-e-dividere. E’ avere in comune con gli altri: attimi, sorrisi, gioie. E’ dividere con gli altri il tuo tempo, le tue esperienze, le tue emozioni.

Natale: “el mayor premio es compartirlo”!

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Burberry festive 2015: la campagna benefica che celebra Billy Elliot http://www.360giornaleluiss.it/burberry-festive-2015-la-campagna-benefica-che-celebra-billy-elliot/ Fri, 11 Dec 2015 18:35:24 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=5454 In casa Burberry è tempo di celebrare il Natale. La nota casa di moda Britannica ha realizzato una campagna a tema dedicata al periodo più bello dell’anno, ma non solo, è anche un omaggio a Billy Elliot, film cult, vincitore del BAFTA awards girato da Stephen Daldry nel 2000 e ispirato alle vicende del giovane

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In casa Burberry è tempo di celebrare il Natale. La nota casa di moda Britannica ha realizzato una campagna a tema dedicata al periodo più bello dell’anno, ma non solo, è anche un omaggio a Billy Elliot, film cult, vincitore del BAFTA awards girato da Stephen Daldry nel 2000 e ispirato alle vicende del giovane ballerino classico Philip Mosley che quest’anno festeggia il quindicesimo anniversario.

Il corto intitolato “Buberry Festive 2015” di 3 minuti è stato diretto da Christopher Bailey il direttore creativo della maison, mentre le foto per la campagna cartacea e online sono state scattate dal famosissimo fotografo peruviano Mario Testino. Lo short movie è stato girato presso i Park Royal Studios di Londra, ed è inspirato alla sequenza di apertura del film: sulle note Cosmic Dancer di T Rex i protagonisti della campagna tutte super star “made in England” saltano su un tappeto elastico proprio come faceva il giovane Billy sul letto nella sua cameretta. Christopher Bailey ha cosi espresso il suo entusiasmo circa la campagna: “ Billy Elliot è un’opera incredibile, piena di gioia di vivere oltre che di energia, un evento davvero emozionante all’epoca” Inoltre ha aggiunto:“ E’ stato un privilegio enorme lavorare con un simile cast, composto di talenti così iconici e incredibili’.

Alla campagna, infatti, hanno partecipato, dando il loro supporto gratuito, star provenienti dal mondo della musica come Sir Elton John, George Ezra, James Bay, l’attrice Julie Walters, che nel film interpretava la maestra di danza Sandra Wilkinson e che proprio grazie a questo ruolo nel 2001 ha vinto il premio BAFTA come Migliore Attrice Non Protagonista, il comico James Corden, l’attrice Michelle Dockery (la Lady Mary di Downton Abbey) il giovane Romeo Beckham già protagonista di molte campagne Burberry, e le top model Naomi Campbell e Rosie Huntington-Whiteley che ha manifestato la sua felicità nell’essere parte della campagna natalizia: “Burberry mi ha fotografato per la prima volta nel giorno del mio 21esimo compleanno. È stato il lavoro più importante dei miei esordi. Essere una ‘Burberry girl’ voleva dire che ce l’avevi fatta. La cosa più bella del Natale? Il telefono non squilla ma così tu puoi dedicarti ad amici e familiari e guardare film inglesi”.

La campagna, in pieno spirito natalizio, ha un risvolto benefico e caritatevole infatti la produzione originale di Billy Elliot 15 anni fa aveva creato un lascito per il sostegno filantropico della comunità locale di Easington, Contea di Durham- Nord Inghilterra, dove è ambientato il film. Burberry ha deciso di donare £ 500.000 a due enti di beneficenza – Place2Be e la County Durham Community Foundation – impegnate nel sostegno dei ragazzi della comunità locale. Perché il Natale è: donare.

Burberry festive è sì una campagna accattivante, che attira il cliente grazie anche al richiamo a un film che ha fatto la storia del cinema britannico, ma è anche un mezzo a sostegno di una comunità e dei suoi ragazzi che quest’anno, grazie ai Burberry e ai suoi clienti, potranno passare un Natale più sereno e, magari, realizzare i loro sogni proprio come fece il piccolo Billy, perché come diceva Eric Sevareid : “Il Natale e’ necessario. Ci deve essere almeno un giorno dell’anno per ricordarci che siamo qui’ per qualcosa d’altro oltre a noi stessi.”

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Alle luci di un nuovo Natale http://www.360giornaleluiss.it/alle-luci-un-natale/ Fri, 04 Dec 2015 13:00:09 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=5397 “S’io fossi il mago del Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento.” Diceva Gianni Rodari. L’albero di Natale è, con la tradizione del presepe,una delle più diffuse usanze natalizie. Si tratta in genere di un abete addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli

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“S’io fossi il mago del Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento.” Diceva Gianni Rodari. L’albero di Natale è, con la tradizione del presepe,una delle più diffuse usanze natalizie. Si tratta in genere di un abete addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro. Questo può essere realizzato in casa o all’aperto, e viene preparato qualche giorno o qualche settimana prima di Natale e rimosso dopo l’Epifania per di più, in certe località dell’Italia meridionale, l’albero rimane nelle case fino alla Candelora il 2 febbraio.

L’immagine dell’albero come simbolo della vita ha origini molto antiche e trova riscontri in diverse religioni. Nel dopoguerra il fenomeno ha acquisito una dimensione commerciale e consumistica senza precedenti, che ha fatto dell’albero di Natale un potenziale status symbol e ha dato luogo, insieme alle tradizioni correlate, alla nascita di una vera e propria industria dell’addobbo natalizio.

Oggi questa tradizione è diventata una vera e propria moda che di anno in anno presenta al mercato nuove forme e nuove colori, senza mai risparmiare stranezze e particolarità.

Il più grande del mondo si trova proprio qui, in Italia, anche se chiamarlo “albero” non è propriamente corretto. Si tratta infatti di molto di più. Precisamente, si trova a Gubbio, ed ogni anno prende vita con una serie impressionante di luci e cavi che illuminano il Monte Ingino. 8,5 km di cavi elettrici, 650 metri di altezza e 350 la larghezza della base, più di 700 le luci utilizzate per disegnare la sagoma dell’albero, la stella in cima e gli addobbi all’interno. Un bel primato per l’Italia e per la città di Gubbio.

Il vero e proprio albero di Natale più alto del mondo, appartiene però, a una tradizione che ha luogo ogni anno a Lisbona, in Praça do Comércio. Qui infatti si protende verso le stelle un albero di ben l75 metri e 280 tonnellate di peso. Basti pensare che per montarlo sono necessari 2 mesi e 300 operai.

Sempre in Italia, il primato dell’albero in vetro più alto del mondo, non poteva che essere stato realizzato a Murano, da un artista naturalmente italiano, Simone Cenedese. L’albero è uno spettacolo alto 8,5 metri di tubi in vetri policromi di vetro di Murano. Fu esposto per la prima volta a Murano nel 2006 e l’anno successivo a Venezia.

Non poteva mancare per gli amanti del lusso, l’albero più costoso al mondo. Si trova ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, ed il suo valore è da far girare la testa: 11 milioni di dollari. Se state pensando ad un furto… be’, non sarà mica semplice! E’ alto infatti circa 13 metri, e dai suoi rami pendono gioielli di ogni genere: bracciali d’oro, collane, circa 200 pietre preziose, fra diamanti, zaffiri, rubini, smeraldi. A beneficiare di tanto lusso sono gli ospiti dell’Emirates Palace Hotel, un hotel extra lusso.

Dalle macro alle micro dimensioni, è stato presentato ad una fiera nel 2007, in Germania, l’albero più piccolo del mondo. È alto 14 mm per la precisione, e a renderlo straordinario sono le sue luci realmente funzionanti. Questo piccolo Christmas Tree è inserito in un diorama con tanto di trenino e slitta di Santa Claus con una bambola e un orsacchiotto.

Infine, l’ennesimo primato per l’Italia, che grazie all’invenzione della società “Equazioni”, si aggiudica anche la palma di paese con l’albero di Natale più ecologico. Un’idea davvero originale, si tratta proprio di un albero fatto di balle di fieno all’interno del parco di Villa Reale a Monza. Un’opera simbolica senza nessun ornamento artificiale, ma solo balle di fieno che, dopo le festività, torneranno a foraggiare il bestiame. Più eco compatibile di così!

A dispetto di colori, forme, dimensioni, novità e nuove tendenze, a dispetto di ogni suntuosità e addobbi preziosi, l’albero più bello resta quello di casa propria. Tra le mura del proprio soggiorno e tra gli affetti della propria famiglia, l’albero si spoglia di ogni valenza consumistica, fungendo da simbolo di festa e condivisione.

Quindi non mi resta che augurare, alle luci di un nuovo albero e di un nuovo Natale, buone feste a tutti.

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La speranza vive almeno a Natale? http://www.360giornaleluiss.it/la-speranza-vive-almeno-natale/ Mon, 15 Dec 2014 19:44:45 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=1344 Sin da quando siamo bambini ci viene insegnato che Natale è il periodo dell’anno in cui tutti sono più buoni, in cui il male non esiste ed ogni cosa magica può accadere. Infatti, tutti i bambini scrivono la propria letterina a Babbo Natale, chiedendogli bellissimi regali, con la promessa di comportarsi bene, perché, si sa,

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Sin da quando siamo bambini ci viene insegnato che Natale è il periodo dell’anno in cui tutti sono più buoni, in cui il male non esiste ed ogni cosa magica può accadere. Infatti, tutti i bambini scrivono la propria letterina a Babbo Natale, chiedendogli bellissimi regali, con la promessa di comportarsi bene, perché, si sa, la speranza che le cose belle accadano non muore mai.

Non morì, quella speranza, neppure la notte di Natale del 1914. In quell’anno, come tutti sappiamo, vi erano numerosi Paesi coinvolti in quella che sarebbe divenuta, usando le parole di Papa Benedetto XV, un’inutile strage, ovvero la Prima Guerra Mondiale.
Tuttavia, quella notte, sul fronte occidentale, tra la Francia e il Belgio, si verificarono degli episodi di fratellanza universale, che superarono il rombo dei cannoni e l’odio tra le diverse fazioni nemiche. Lettere, diari e fotografie, emerse dagli archivi militari di tutta Europa, testimoniano quella che fu una tregua momentanea tra le unità tedesche e quelle britanniche. Infatti, numerosi soldati, schierati sui lati opposti del fronte, iniziarono a cantare canzoni di Natale tutti insieme, a scambiarsi doni ed auguri. I tedeschi avevano disposto candele e lumini sulla loro trincea e iniziato ad intonare stille nacht, heilige nacht. Gli inglesi risposero con le loro canzoni di Natale e tutti insieme finirono poi per unirsi in coro nella terra di nessuno.

Un gran numero di loro uscì dai propri schieramenti e si trovò con i nemici per fraternizzare, scambiarsi il cibo e i pochi oggetti che avevano. Coloro che non riuscivano a comunicare si scambiavano sigarette, tè e caffè. Alcuni, secondo delle testimonianze, iniziarono a giocare a calcio. Chi di mestiere faceva il barbiere iniziò a fare i capelli e la barba a tutti. Altri approfittarono della tregua per seppellire i corpi dei caduti, con un rito comune ad entrambe le fazioni. In quel momento non esistevano più divise, idee migliori o peggiori, ma solo uomini, con famiglie e amori lasciati a casa, e con la medesima speranza che, almeno per un giorno, tutto quell’orrore finisse.
Tutto sembrava avvolto in un’atmosfera fiabesca, surreale dove la parola fratellanza regnava sovrana.

La tregua non fu un atto organizzato né universalmente diffuso e talvolta giudicata anche negativamente dagli alti comandi. Ci furono anche soldati che, invece, credendo che una tregua con il nemico fosse possibile, scesero nella terra di nessuno e rimasero vittime di un tranello avversario.

Tuttavia, da questo episodio non possiamo non pensare a cosa potrebbe succedere se ogni giorno questo spirito di tregua, di vedere tutto al di là delle etichette nazionali o razziali, potesse divenire parte della nostra quotidianità.

Cosa accadrebbe se i soldati invece di ultimatum si scambiassero auguri? Cosa accadrebbe se invece dei rumori dei cannoni nell’aria ci fossero solo armoniose melodie? Tutto sarebbe più facile?

La risposta purtroppo ancora oggi non é possibile saperla, ma possiamo comunque rifugiarci nella speranza che, un giorno, la fratellanza non sia solo regina delle fiabe, ma anche della realtà e non c’è momento migliore del Natale per iniziare a sperare.

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Stranezze Natalizie: dalla Lapponia ai Balcani, tra saune e sequestri http://www.360giornaleluiss.it/stranezze-natalizie-dalla-lapponia-ai-balcani-tra-saune-e-sequestri/ Fri, 12 Dec 2014 08:34:17 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=1307 Il mondo è bello perché è vario, e su questo siamo tutti d’accordo. Ma qual’ è il confine tra diversità e stranezza? In Italia abbiamo già cominciato, o stiamo per cominciare, il tour de force di panettoni, torroni, pandori, alberi di Natale, presepi, processioni, capitoni e chi più ne ha più ne metta. In questo periodo

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Il mondo è bello perché è vario, e su questo siamo tutti d’accordo. Ma qual’ è il confine tra diversità e stranezza? In Italia abbiamo già cominciato, o stiamo per cominciare, il tour de force di panettoni, torroni, pandori, alberi di Natale, presepi, processioni, capitoni e chi più ne ha più ne metta.

In questo periodo dell’anno gli italiani si dividono in due categorie: quelli allegri e pieni di energie perché è da Ferragosto che pensano a come addobbare casa e finalmente possono sfogare tutta la loro creatività in alberi, alberelli e Presepi; e poi quelli che il Grinch, rispetto a loro, l’atmosfera natalizia la ama e vorrebbero solo scappare.

In giro per il mondo le tradizioni sono varie, folkloristiche e spesso neanche troppo diverse dalle nostre. In Inghilterra, ad esempio, preparano il Christmas pudding, un dolce che va preparato almeno 48 ore prima da un membro della famiglia e che va mescolato con un mestolo di legno andando da Est verso Ovest, che è la direzione percorsa dai Re Magi. In Francia si prepara un dolce che prende il nome di Buche de Noel, tronchetto di Natale, che, oltre a esse una bomba calorica, non ha particolarità se non quella di far parte della tradizione francofona. In Lapponia tra le 17:00 e le 19:00 del 24 dicembre si fa la Sauna Natalizia, prima della cena e dei grandi festeggiamenti, non male.

Ci sono però delle eccezioni, delle usanze che vanno dal divertente, all’inquietante che popoli non così lontani dai nostri hanno. I bambini catalani dal giorno dell’Immacolata al giorno di Natale, “nutrono” di leccornie, ogni notte, un tronco, tenuto nascosto sotto una coperta, come se fosse antropomorfizzato – a volte gli disegnano persino una faccia. Si chiama il Cagatiò e, in occasione delle feste, è al centro della casa, tenuto al caldo con una coperta dai colori vivaci, che ha la funzione di occultare le sue “feci”, ovvero dolciumi e giochi vari che vi vengono nascosti nel periodo in cui viene esposto. I bimbi sono poi invitati a bastonarlo affinché produca, come se fossero escrementi, i doni celati dalla coperta.

Spostiamioci in Grecia, dove, sotto Natale, compaiono i Kallikantzaroi, mostri del sottosuolo, tipici della tradizione natalizia greca e cipriota: la leggenda narra che risalgono in superfice nel periodo compreso tra il 25 dicembre e il 6 gennaio. I Kallikantzaroi entrano nelle case, distruggono il mobilio, e rubano le pietanze e i dolci di Natale agli uomini. Esistono, però, modi efficaci per tenerli lontani, come tenere vivo il fuoco nel camino bruciando il ceppo di Natale; oppure appendendo, all’interno del proprio camino una romanticissima mascella di maiale. In Portogallo, invece, esiste una tradizione che prende il nome di Cosnodà. Alla cena di Natale, si apparecchia per le anime dei morti, si offre loro cibo e si crede che ricambieranno portando fortuna per tutto l’anno alle porte.

Dove però, per le donne, il Natale rischia di diventare piuttosto stressante e impegnativo, sono i paesi dell’ex-Jugoslavia. La festa della mamma, lì, non si festeggia a maggio, ma pochi giorni prima di Natale. Il modo in cui i bambini rendono omaggio alle loro mamme è da considerarsi quantomeno bizzarro: per avere i regali di Natale sequestrano le loro mamme e le legano per i piedi a una sedia e chiedono loro di pagare il proprio riscatto guadagnandosi la libertà a colpi di regali.

Queste sono solo quattro delle stranezze natalizie del mondo e probabilmente non sono neanche le più bizzarre, quindi, cari Grinch italiani che vogliono scappare, sceglietevi bene la destinazione, altrimenti vi conviene stare a casa, sorridere e mangiare.

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Manine Bianche e un Senato in silenzio: benvenuti al concerto di Natale http://www.360giornaleluiss.it/un-senato-silenzio-benvenuti-al-concerto-di-natale/ Tue, 09 Dec 2014 08:46:04 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=1052 Ovazione profonda, due arti, due mani rugose. Avanti e indietro. Sfocati movimenti ondulatori di braccia rivestite di velluto blu cobalto, fede nuziale, gemelli sul polso, bottoni dorati. Avanti e indietro. Oscilla un’ovazione di silenzio. Avanti e indietro. La platea si agita, platea di donne con chignon tirati, mezze code laccate, tailleur scollati, calze sottili, decoltè

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Ovazione profonda, due arti, due mani rugose. Avanti e indietro. Sfocati movimenti ondulatori di braccia rivestite di velluto blu cobalto, fede nuziale, gemelli sul polso, bottoni dorati. Avanti e indietro. Oscilla un’ovazione di silenzio. Avanti e indietro. La platea si agita, platea di donne con chignon tirati, mezze code laccate, tailleur scollati, calze sottili, decoltè con punta nera. Platea di uomini, di mezz’età la maggior parte, uomini fieri, capello grigio, chi brizzolato, chi impiantato, chi senza capello o con un’insoddisfacente riporto. Stemmi, spille di onoreficenza e discorsi ampollosi. Cravatta Armani, scarpa Prada, foulard Gucci e borsa Chanel.

Eccola la platea della nostra Italia, tirata a lucido per le feste di Natale, per l’occhio attento del politico della poltrona rossa accanto, per la moglie del collega, sempre impeccabile ed elegante. L’Italia di senatori e deputati, presidenti e vice presidenti, segretari, sottosegretari, consiglieri e tesorieri. L’Italia dei “potenti”, con mogli, figli, mariti. Sono tutti davanti a me, mi guardano, sorrisi stampati, sguardi indisceti e fazzoletti di seta.

Ci sono anch’io nella foto, sorrido, e porto al cielo in segno di saluto le mani rivestite dai guanti bianchi. Porto la divisa del coro delle mani bianche. Me ne sto li intontito, stupito, i miei occhi ridono, e la finestrella tra i denti dell’incisivo mancante appare chiara anche dalla foto. Il maestro Piovani è teso, distinto ed elegante ,si appresta a dirigere l’orchestra, e con noi anche il coro delle voci bianche. Eravamo tutti felici quel giorno al Senato, la nonna mi aveva detto che mi avrebbe visto da casa, siamo usciti su Rai 1, e la mamma era fiera di me. È bastato un movimento deciso, uno scatto della bacchetta del maestro e via, anche noi incominciammo a cantare in silenzio.

Eppure sapevo bene che quasi nessuno mi avrebbe capito. La mia lingua è difficile, bisogna prestare attenzione, e alla gente non piace l’attenzione. Io invece amo l’attenzione, amo i dettagli, le piccolezze,le descrizioni. Al telegiornale nei giorni seguenti dissero che “le discussioni, e i dibattiti lasciarono spazio a musica sublime, e applausi incessanti”, ma io di quella musica ascoltai solo il silenzio. E per quanto possa sembrare assurdo io amo il silenzio. Il silenzio stimola l’attenzione, e il Natale è costituito da tante piccole attenzioni.

Ebbene io mi chiamo Andrea, ho 10 anni, soffro di sordità congenita delle orecchie, ma non del cuore, amo l’attenzione, il silenzio, e il Natale. Non c’è attenzione senza silenzio, e non c’è Natale senza attenzione. Miles Davis ha detto che “la vera musica è il silenzio, tutte le note non fanno che incominciare dal silenzio”. Allora mi chiedo: come fanno questi ricchi compratori di rumore, ad ascoltare la musica, se non sanno ascoltare il silenzio? Forse quel giorno, al concerto di Natale, il nostro silenzio ha stimolato le loro attenzioni, forse le loro attenzioni hanno regalato a qualcuno un Natale migliore. Forse quel Natale, in quell’aula austera e democratica, noi manine bianche abbiamo cantato il dono del silenzio e la pace dei cuori.

Questo è il Natale!

 

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Gli spot di Natale che commuovono gli Inglesi http://www.360giornaleluiss.it/gli-spot-di-natale-che-commuovono-gli-inglesi/ Fri, 05 Dec 2014 15:30:52 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=632 Finalmente siamo a Dicembre e mancano pochissimi giorni al Natale. In Italia le prime avvisaglie si erano già viste ad Ottobre, quando i supermercati hanno iniziato a mettere sugli scaffali i panettoni e i calendari dell’avvento, i negozi hanno apposto qualche decorazione sulle vetrine e sulle strade principali sono stati tirati su fili di lucine

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Finalmente siamo a Dicembre e mancano pochissimi giorni al Natale. In Italia le prime avvisaglie si erano già viste ad Ottobre, quando i supermercati hanno iniziato a mettere sugli scaffali i panettoni e i calendari dell’avvento, i negozi hanno apposto qualche decorazione sulle vetrine e sulle strade principali sono stati tirati su fili di lucine colorate. Ma l’Italia non è stata l’unica a portarsi avanti.
Dopo Halloween, molti paesi Europei hanno iniziato a mettere in moto la festosa macchina natalizia. Già agli inizi di Novembre, l’Inghilterra ha lanciato su tutto il territorio nazionale e sul web gli spot natalizi dei department store, da molti considerati un vero e proprio evento. I department store (grandi magazzini, ndr) rivestono un ruolo fondamente nell’economia inglese, specialmente sotto le feste, in cui ogni anno si contendono le attenzioni del pubblico proprio a suon di spot televisi. Le pubblicità natalizie che riescono ad emozionare maggiormente il pubblico sono, infatti, quelle più condivise e che poi genereranno più vendite.

Tra i più visti tra quelli pubblicati, ricordiamo gli spot di Sainsbury’s e John Lewis, entrambi commuoventi e con toni che, seppur differenti, affrontano i temi tipici del natale della condivisione e dell’amore verso il prossimo. Sainsbury’s punta il tutto per tutto sulla prima guerra mondiale, tema molto popolare nel territorio inglese in occasione del centenario, per promuovere la sua iniziativa di Natale che prevede la vendita di tavolette di cioccolata, il cui ricavato andrà all’associazione dei veterani di guerra britannici (Royal British Legion).

Lo spot è una celebrazione della famosa tregua di Natale del 1914. I due eserciti affrontano coraggiosamente il gelo in trincea mentre vengono distribuite lettere ai soldati da parte dei familiari. Poi un canto, il celebre Astro del Ciel, si diffonde sul campo di battaglia, cantato in entrambe le versioni tedesca ed inglese. La mattina successiva si apre un armistizio spontaneo, una piccola parentesi di amore e fratellanza in una guerra orribile, in cui i soldati delle due fazioni si ritrovano a chiaccherare e giocare a calcio insieme. Poi lo scabbio di giubbe tra un inglese e un tedesco, con il tedesco che scopre nella sua giubba un regalo: una tavoletta di cioccolata. La pubblicità si chiude con un claim finale “Christmas is For Sharing” (Il Natale è Condivisione).

Strategia diversa, invece, quella perseguita da John Lewis. Lo spot di quest’anno racconta in appena due minuti e sulle note di Real Love di John Lennon, la storia di un bambino di 7 anni, Sam, e del suo pinguino Monty. I due sono inseparabili e da sempre condividono tutto, giochi, passeggiate, cibo. Ma poco a poco, Sam realizza che Monty sente la mancanza di qualcuno simile a lui. E’ così che, il giorno di Natale, Sam fa trovare a Monty, sotto l’albero, un compagno pinguino di nome Mabel.

Craig Inglis, direttore marketing della catena John Lewis, ha commentato: “Noi della John Lewis, in questo periodo dell’anno facciamo di tutto per aiutare i nostri clienti a creare il loro sogno di Natale. Ci auguriamo che questo racconto dell’amore che Sam ha per il suo amico Monty riuscirà a ricordare alla gente la magia del Natale vista attraverso gli occhi di un bambino e che questo sia di ispirazione per pensare a come le feste possono essere rese più speciali per i loro amici e le persone care”.
Lo spot è costato più di un milione di euro, spesi soprattutto per la realizzazione dei movimenti di Monty, riprodotti con la tecnica CGI della casa di post-produzione britannica MPC. Ma nonostante il costo, il pinguino di John Lewis ha generato una serie pazzesca di attività collaterali che vanno dalle app in partnership con Samsung, ai pigiami ispirati proprio a Monty.

Nonostante le sostanziali differenze tra i due spot, essi risultano essere entrambi commuoventi e coinvolgenti, e centrano pienamente lo spirito natalizio che vorremmo vedere nel mondo.
Gli spot natalizi, acclamatissimi dalle critiche di tutto il mondo, stanno diventando veri e propri gioiellini cinematografici, attesi dal pubblico inglese che ormai li considera una tradizione natalizia nella propria cultura.

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