Valentino e Sofia Coppola insieme per la Traviata al Teatro dell’opera di Roma

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Carlo Fuortes, sovrintendente della Fondazione teatro dell’Opera di Roma, ha annunciato una nuova produzione della Traviata, opera divisa in tre atti composta da Giuseppe Verdi sul libretto di Francesco Maria Piave e portata in scena per la prima volta il 6 marzo 1853. L’idea è nata dal Maestro Valentino Garavani e da Giancarlo Giammetti, l’uomo che ha permesso alla Maison di diventare quello che è oggi.

Valentino disegnerà i costumi di Violetta, la protagonista, mentre Maria Grazie Chiuri e Pier Paolo Picciolil – attuali direttori creativi del brand dal 2008 – si occuperanno degli abiti di scena di Flora e del Coro. Non è la prima volta che il grande couturier si dedica alla lirica, di cui è un grande appassionato: già nel 1994 aveva disegnato gli abiti per un’opera ispirata a Rodolfo Valentino – portata in scena al Kennedy Center di Washington – un’esperienza seguita dalla realizzazione dei costumi del gala ‘Valentino’ al New York City Ballet, e di quelli per il Concerto di Capodanno di Vienna. 

Gli abiti per la Traviata verranno realizzati in collaborazione con la sartoria del Teatro dell’Opera, con cui la Maison ha un forte legame, come hanno sottolineato Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli: “Il Teatro dell’Opera di Roma per noi rappresenta un patrimonio della nostra città. La loro bottega dell’arte rispecchia i valori in cui crediamo e che percorriamo con la nostra Maison Haute Couture. Siamo dunque molto felici di poter collaborare con Sofia Coppola e con Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti”.

A dirigere l’opera sarà, infatti, Sofia Coppola. La regista americana, che ha realizzato film come “Il giardino delle vergini suicide”, “Lost in Translation”, “Somewhere” e “The bling ring” è stata scelta dal signor Valentino in persona, il quale probabilmente deve aver apprezzato quello che, forse, è il suo film più noto e riuscito, “Marie Antoinette” (2006). Il film – che ha vinto anche un premio Oscar nella categoria miglior costumi – rappresenta perfettamente l’estetica della regista, in grado di fondere in maniera sublime il classico con il moderno, come si evince anche dalla stupefacente colonna sonora composta sia da pezzi classici, sia da brani pop anni 80’, che da pezzi indie contemporanei.
Siamo certi che Sofia Coppola, seppur alla sua prima esperienza di regista di un’opera lirica, sarà in grado, grazie alla sua sensibilità artistica, di rendere più moderna l’opera di Verdi senza snaturala.    

La scelta di un regista cosi importante è un onore per il Teatro dell’opera di Roma e per la città stessa, come ha commentato anche il ministro Franceschini: “L’opera è ciò per cui l’Italia è desiderata, ammirata e guardata nel mondo. Del resto, che Sofia Coppola abbia deciso di venire qui e stare un mese e mezzo per fare un’opera, è perché è Roma ed è la Traviata. La regista qui potrà immergersi e ubriacarsi di bellezza”.

Ma la Coppola non è la sola artista internazionale a partecipare a questa produzione unica: anche la scenografia di questa nuova Traviata rimanda al mondo del cinema, con la firma dell’inglese Nathan Crowley, già scenografo di “Batman Begins” e de “Il Cavaliere Oscuro”, entambi di Christopher Nolan.

La nuova Traviata – progetto supportato dalla Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti – rappresenta dunque un avvenimento estremamente significativo, nonché un sogno che si realizza per il Maestro: “Nella mia vita ho sempre sognato di fare una Traviata in maniera nuova”, dice Valentino Garavani e aggiunge: “I grandi maestri, da Visconti a Zeffirelli, dalla Callas a Piero Tosi mi hanno ispirato in questo mio nuovo impegno. Ho voluto una Traviata classica e splendida e ho chiesto a Sofia Coppola di dare quel tocco moderno e sorprendente che la renderà speciale”.
Lo spiccato gusto estetico, del Maestro Valentino di Giancarlo Giammetti e del duo creativo dei direttori della maison Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, combinato con l’estrosa e moderna regia di Sofia Coppola siamo certi sarà in grado di riportare in vita in una cornice cosi magica come quella del Teatro dell’opera di Roma, una Traviata differente in grado di fondere cultura storica e modernità creando un sogno sofisticato e elegante.