#Christmasissharing – 360°- il giornale con l'università intorno http://www.360giornaleluiss.it Sun, 18 Feb 2018 20:38:03 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.8.2 http://www.360giornaleluiss.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/02/cropped-300px-32x32.png #Christmasissharing – 360°- il giornale con l'università intorno http://www.360giornaleluiss.it 32 32 97588499 Un gioiellino di Wes Anderson è il nuovo spot di Natale per H&M http://www.360giornaleluiss.it/un-gioiellino-di-wes-anderson-e-il-nuovo-spot-di-natale-per-hm/ Fri, 09 Dec 2016 11:07:05 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=7786 È sempre più tradizione che le case di moda assoldino grandi registi per curare corti pubblicitari in occasione di anniversari dell’azienda o di campagne importanti. Quest’anno per Natale lo fa anche H&M. Il risultato è “H&M: Come Together”, una gioia per gli occhi, più che una pubblicità, diretta da Wes Anderson con protagonista Adrien Brody.

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È sempre più tradizione che le case di moda assoldino grandi registi per curare corti pubblicitari in occasione di anniversari dell’azienda o di campagne importanti. Quest’anno per Natale lo fa anche H&M. Il risultato è “H&M: Come Together”, una gioia per gli occhi, più che una pubblicità, diretta da Wes Anderson con protagonista Adrien Brody. La particolarità questa volta è che lo stile e il mondo del regista nello spot sono decisamente più riconoscibili e preminenti di quelli di H&M quasi facendoci dimenticare che si tratta di uno pubblicità.

Wes Anderson, regista del capolavoro del 2001 “i Tanenbaum” , ricrea in “H&M: Come Together”  il suo tipico universo stilistico. I “quadri”, incorniciati dai finestrini del treno, presentano i tipici colori sgargianti, l’attenta scenografia e fanno vivere lo spettatore in quella “wes-andersoniana” sensazione, vivida in ogni suo film, di non trovarsi del tutto nella realtà o piuttosto di essere stato catapultato in una realtà parallela, probabile anche se lontana dalla nostra.

La storia è quella del capotreno Ralph, interpretato da Adrien Brody,  di un treno della H&M lines costretto ad annunciare ad un gruppo di passeggeri solitari che sta tornando a casa per Natale un ritardo di oltre 11 ore causato da una tormenta di neve. Non si può non festeggiare il Natale, così il personale invita tutti i passeggeri nell’ultima carrozza per un brunch a base di cioccolata calda e panna. Grazie al suo sempre unico umorismo Wes Anderson riesce a trattare una situazione spiacevole, realistica per molti pendolari che viaggiano per tornare a casa durante le festività natalizie, in una festa deliziosa. Sarà il capotreno, aiutato dal personale, ad improvvisare addobbi e festa di Natale a bordo per consolare i passeggeri che non potranno arrivare in tempo a casa per festeggiare come avrebbero voluto.

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Un Natale laico http://www.360giornaleluiss.it/un-natale-laico/ Tue, 05 Jan 2016 14:43:14 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=5177 Nel periodo pre-natalizio, tra luminarie cittadine e aria carica di gioia, l’ennesima diatriba è scoppiata: crocifisso si o crocifisso no, recita di Natale si o recita di Natale no, presepe si o presepe no? In alcune scuole dei presidi coraggiosi hanno cercato di rendere i festeggiamenti del natale più laici possibili, per promuovere l’integrazione interreligiosa.

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Nel periodo pre-natalizio, tra luminarie cittadine e aria carica di gioia, l’ennesima diatriba è scoppiata: crocifisso si o crocifisso no, recita di Natale si o recita di Natale no, presepe si o presepe no?

In alcune scuole dei presidi coraggiosi hanno cercato di rendere i festeggiamenti del natale più laici possibili, per promuovere l’integrazione interreligiosa. Molti, anzi moltissimi, non l’hanno presa bene. Ecco quindi che ogni talk show pomeridiano si è popolato di mamme infervorate che difendevano presepe, crocifisso e canti natalizi a spada tratta, con una forza e tenacia invidiabili.
Le proposte alternative dei presidi erano sì prive di tratti strettamente religiosi, ma non di certo dell’allegria che caratterizza le festività per i più piccoli. Si trattava di manifestazioni laiche, che rappresentavano comunque un’occasione per un momento di condivisione serena: anziché la festa di Natale la festa d’Inverno, anziché “Tu scendi dalle stelle” si cantavano gli inni alla pace come “Imagine” di John Lennon per esempio, anziché solo bambini cristiani tutti i bambini potevano festeggiare insieme.

I presidi in questione sono stati trascinati in un vortice di polemiche senza fine, genitori su tutte le furie hanno scritto lettere, chiamato politici e contattato giornalisti. Così da una diatriba locale si passa al dibattito nazionale; l’Italia si divide : la maggioranza difende la presenza della religione in un’ istituzione pubblica come la scuola, in quanto simbolo della tradizione italiana, e una sparuta minoranza rivendica la laicità dello Stato.

La polemica in questione è stata strumentalizzata da alcune figure politiche, che hanno veicolato le proteste contro coloro che venivano dipinti come i “colpevoli”, ovvero gli immigrati. La frase “ Se non volete il crocifisso e il presepe, tornatevene al vostro paese!” è rimbalzata di canale in canale, inneggiando alla protezione della cultura italiana. Ma se a chiedere festeggiamenti laici nella scuola fosse un italiano, in quale paese dovrebbe tornare? Se sei italiano e chiedi una cosa del genere allora vieni tacciato di essere “meno italiano”, perché questo è quello che siamo. Se non conosci la poetica di Petrarca, la brillante dottrina politica di Macchiavelli, il concetto di umorismo di Pirandello e la genialità di Marconi puoi comunque arrogarti il diritto di ergerti a difensore della cultura italiana; ma se non vuoi simboli religiosi nei luoghi pubblici sei “italiano a metà”.

Da un punto di vista giuridico, i crocifissi non sono vietati nelle scuole; da anni infatti non c’è chiarezza sulla questione. Si tollera silenziosamente una presenza imposta da i regi decreti 965/1924 e 1297/1928:
« Ogni istituto ha la bandiera nazionale; ogni aula, l’immagine del crocifisso e il ritratto del Re. »
« Tabella degli arredi e del materiale occorrente
nelle varie classi e dotazione della scuola.
Prima classe.
1. Il crocifisso.
2. Il ritratto di S. M. il Re.
(..) »
Da qui in poi lo Stato si è come addormentato sui due decreti, ribadendo in modo nebuloso la validità degli stessi senza mai però aggiornare la legge in modo chiaro e insindacabile. La Corte europea per i diritti dell’uomo, il 3 novembre 2009 con la sentenza Lautsi v. Italia proclamò che il crocifisso nelle aule è “una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni e del diritto degli alunni alla libertà di religione”, sentenza ribaltata poi dalla Grand Chambre. Nonstante decreti regi e sentenze, esiste la Costituzione che stabilisce (artt. 2, 3, 7, 8, 19 e 20) la laicità dello Stato Italiano.

Allora, al di là della validità giuridica o meno, non rimane che chiederci che cosa rappresentano davvero per noi il crocifisso, il presepe e le recite natalizie.

Siamo così spaventati dal progresso e dal cambiamento culturale da legarci spasmodicamente a certi tipi di simbolo o siamo semplicemente troppo arretrati per accettare il fatto che si può vivere la fede anche in maniera privata?

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A Christmas Out Of This World http://www.360giornaleluiss.it/christmas-out-of-this-world/ Tue, 29 Dec 2015 10:48:40 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=4666 …Literally. After a year filled with failed launches and delivery disasters, astronauts on board the International Space Station finally got a much needed care package just in time for the most wonderful time of the year. At 22:44 italian time, on December 6, 2015, Orbital ATK’s CRS Orb-4 (for “commercial resupply services”) launched successfully from

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…Literally.
After a year filled with failed launches and delivery disasters, astronauts on board the International Space Station finally got a much needed care package just in time for the most wonderful time of the year. At 22:44 italian time, on December 6, 2015, Orbital ATK’s CRS Orb-4 (for “commercial resupply services”) launched successfully from Space Launch Complex 41 at the Kennedy Space Center in Florida. The Cygnus capsule reached the International Space Station, and successfully delivered 3,5 tons of materials, food, hardware, scientific equipment and Christmas gifts for Expedition 44 on board.

Working on the International Space Station is a hazardous and important job, and the astronauts are sent up there to conduct wide-ranging research in a microgravity habitat, while orbiting the Earth at 7.66 kilometers per second; But the six astronaut currently on board of the International Space Station got to celebrate Christmas day as the world celebrated below them. However, given the constraints of living on the space station, it’s impossible for the astronauts aboard to enjoy a freshly roasted turkey or mashed potatoes: so what do the good people working on the ISS eat? Vickie Cloeris, who manages the food that gets sent up to the space station, said astronauts get a selection of classic Christmas meals to tuck into during the holiday. Nasa tends to control the operation of the International Space Station, thus the Christmas food that reaches the astronauts is typically traditional American classics (turkey, green beans, sweet potatoes, cornbread, mashed potatoes and gravy, candied yams) served out of small plastic packages that can be rehydrated and heated up in a special oven on board.
On top of that, every crewmember gets (typically for every month he/she gets to spend on board) what’s called a special bonus container, in which they can make special requests if they have a special brand of candy or cookie or food that they want to bring aboard. Also there might be a crew care package from families containing certain nuts or crackers that are part of their tradition on the ground. Unfortunately the tradition of being unhealthy and go around in sweatpants for the rest of the holidays is not allowed in space: astronauts have to constantly be in perfect physical condition. Thus, many salty foods which can weakens bones in microgravity are prohibited on board, as are carbonated beverages because the only way you can have those in microgravity condition is in pressurized containers (carbon wouldn’t stay distributed otherwise) – and that would cost $2000 a can.

It’s difficult to stay away from your family during the holidays, but there’s a positive side of being in space during this time of the year. Being currently aboard three russian cosmonauts (Yuri Malenchenko, Sergey Volkov, and Mikhail Kornienko), and given their tradition of celebrating Christmas according to Orthodox Christmas tradition, there will be two Christmases celebrated on the ISS: one on the 25th of December, and one on the 7th of January.
In a Christmas message sent from the International Space Station, Major Tim Peake told the Earth: “Christmas is traditionally a time for friends and family to get together, and although we can’t be with our friends and family this year, we will be orbiting 16 times on Christmas Day and sending all our good wishes to everybody back down on beautiful planet Earth.”
So Merry Christmas and happy holidays to all of you on Earth and to those who are currently up there from all of us of 360!

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Paese che vai, Natale che trovi. http://www.360giornaleluiss.it/paese-che-vai-natale-che-trovi/ Tue, 22 Dec 2015 20:15:24 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=5510 Il Natale è ormai alle porte. Il camino acceso, il divano e una bella cioccolata calda sono pronti a fare da cornice a pranzi e cene piene di tortelli, lasagne, pandoro, panettone e chi più ne ha più ne metta. Eppure, nonostante il cibo sia una costante che nel Natale non manca mai, la sua

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Il Natale è ormai alle porte. Il camino acceso, il divano e una bella cioccolata calda sono pronti a fare da cornice a pranzi e cene piene di tortelli, lasagne, pandoro, panettone e chi più ne ha più ne metta.

Eppure, nonostante il cibo sia una costante che nel Natale non manca mai, la sua tipologia varia da Paese a Paese, così come Babbo Natale e Gesù bambino si alternano per portare i regali ai bambini, a volte il 25 Dicembre stesso, altre volte la notte della vigilia.

Infatti, in Repubblica Ceca, quando la fam1568_0iglia è a cena, Gesù, che con le sue ali, vola all’interno della stanza dove vi è l’albero di Natale per lasciare i doni la sera della vigilia. Una volta fatto, prima di andarsene suona un campanello, per far capire ai bambini di aver finito e lasciarli correre impazienti a scartare i regali.

I bambini francesi, invece, prima di andare a dormire la notte di Natale, lasciano un bicchiere di latte a Babbo Natale, che arriverà per lasciare loro i regali. Inoltre, lasciano anche una carota per le sue renne. Il giorno dopo, oltre ai pacchi da scartare, li attende anche un grande pranzo, dove vi è anche il tradizionale foie gras,e del formaggio. Nel Sud ci sono ben 13 tipi di dolci, fra cui il tronchetto di Natale, la frutta secca e l’immancabile cioccolata.

In Polonia, invece il pasto principale è il 24 sera, durante la “Wigilia”. Prima di sedersi a tavola, ciascun invitato spezza l’ostia tradizionale, chiamata Oplatek. Avviene anche lo scambio di voti per la salute, per la ricchezza e per il futuro. Dopo di che, il pasto è tradizionalmente composto da dodici piatti, solitamente senza carne e accompagnato da del vino, per rappresentare i dodici apostoli.

Nelle Antille la tavola è generalmente ornata con dei tessuti, detti “nappes de Madras”, decorati con motivi tradizionali. Prima di iniziare il pranzo vi è l’aperitivo con lo Shrubb, un punch a base di rum, arance e zucchero di canna.

In Norvegia i festeggiamenti iniziano addirittura il 24 mattina, quando i bambini si svegliano tutti curiosi ed impazienti di scoprire quante caramelle Babbo Natale abbia lasciato nelle loro scarpe. In seguito, molti vanno in chiesa mentre altri semplicemente al cimitero ad accendere una candela per i cari che se ne sono andati. In seguito, la famiglia si ritrova per il pranzo. Il piatto tradizionale è del riso cotto con il latte servito con della cannella, dello zucchero ed un po’ di burro. Una volta terminato di mangiare, un sorso di Aquavit, la bevanda alcolica tipica norvegese, è d’obbligo per aiutare la digestione.

Tuttavia, come sappiamo, il Natale non è sempre sinonimo di neve e freddo. Infatti in molti Paesi è l’estate che ospita questa tradizione. In Africa del Sud, per esempio, ci sono solitamente 35 gradi e il grande pranzo del 25 è fatto spesso vicino al mare, con tavole ornate di frutti. Una decorazione tipica è il “Christma Cracker”, un tubo di cartone, avvolto in una carta dai colori brillanti, in una confezione simile a quella per le caramelle. Il nome “cracker” indica lo schiocco che l’oggetto emette tirandone le due estremità. Una volta aperto, vi si trovano delle piccole sorprese, come filastrocche o coroncine di carta. Solitamente i Cracker sono usati come segnaposto, anche se alcuni li usano come decorazioni per l’albero di Natale.

 

Dunque, ad ogni Paese la propria particolarità, anche se lo spirito del Natale, la voglia di stare con le persone che amiamo e, perché no, di abbuffarci di cibo, rimangono le stesse, ovunque si vada.

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Christmas Advert Battle: gli spot natalizi più belli del 2015 http://www.360giornaleluiss.it/christmas-advert-battle-gli-spot-natalizi-piu-belli-del-2015/ Tue, 15 Dec 2015 10:28:10 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=5472 Le luci, l’albero e Micheal Bublè: ogni Natale che si rispetti osserva alcune tradizioni e, da svariati anni a questa parte, anche gli spot natalizi sono entrati tra queste. Probabilmente per un creativo questo è il periodo più bello dell’anno, soprattutto per promuovere prodotti legati alla convivialità. Perchè il Natale è innanzitutto condivisione. Emozionanti e

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Le luci, l’albero e Micheal Bublè: ogni Natale che si rispetti osserva alcune tradizioni e, da svariati anni a questa parte, anche gli spot natalizi sono entrati tra queste.

Probabilmente per un creativo questo è il periodo più bello dell’anno, soprattutto per promuovere prodotti legati alla convivialità. Perchè il Natale è innanzitutto condivisione.

Emozionanti e commoventi, gli spot di Natale sono in grado di strapparci sempre una lacrima, un abbraccio o… una condivisione su Facebook! Ironia a parte, in Inghilterra gli spot di Natale sono presi molto sul serio: esiste una vera e propria Christmas Advert Battle in cui, i colossi inglesi, si sfidano a colpi di creatività ed emozione. Finora il Re indiscusso del titolo è stata la catena di grandi magazzini John Lewis ma quest’anno il suo trono vacilla e, da soli capirete il perchè!

Ecco a voi la TOP 4 degli Spot di Natale ’15: preparate i fazzoletti e…buona visione!

 

4° – APPLE: Someday at Christmas, Stevie Wonder + Andra Day

Apple non smette mai di stupirci, e anche quest’anno, a Natale dà il meglio di sè. Lo spot strizza l’occhio agli appassionati di musica con due star come Stevie Wonder ed Andra Day intente ad accompagnarsi al pianoforte in un classico del ’67 “Someday at Christmas”; MacBook e GarageBand sono i prodotti Apple presenti nel video e che rappresentano la “punta di diamante” in tema di produzione musicale. Il musicista non vedente riesce ad automatizzare il MacBook per comporre musica con il software Apple grazie alle funzioni di Voice Over di OS X. Lo spot, pubblicato come da tradizione nel giorno della Festa del Ringraziamento ha già milioni di visualizzazioni e s’inserisce perfettamente nel percorso tracciato negli anni precedenti.

Dopo averlo visto riuscirete solo a dire: Love, Apple.

3° JOHN LEWIS: #ManOnTheMoon

La catena di grandi magazzini inglesi l’anno scorso ci ha conquistati tutti con #MonthythePenguin, il pinguino in cerca dell’amore a Natale. Lo spot di quest’anno è #ManOnTheMoon e la protagonista è una tenera bambina, Lily, di 6 anni, che s’ingegna per inviare un regalo ad un uomo, solo e triste sulla luna: l’intento è quello di spronare la gente a trovare regali speciali per le persone che amano. La campagna è costata 7 milioni di sterline e dopo un paio d’ore dal lancio online lo spot, che dal 2007 apre la stagione delle comunicazione natalizie dei retailer britannici, ha fatto centro con milioni di visualizzazioni e condivisioni. Anche quest’anno hanno puntato sui sentimenti àaggiungendovi anche un pizzico di malinconia per il tempo che passa: lo spirito del Natale è trattato ricordando i tanti anziani che vivono in solitudine. Nella campagna è stata coinvolta Age Uk, un’organizzazione no-profit attiva nel sociale e sono state previste azioni di sensibilizzazione sul tema anche instore.

Lo spot è stato realizzato dalla agenzia Adam&eve DDB ed è diretto da Kim Gehrig, ma pare che quest’anno vacilli il titolo di “Best Christmas Advert”: sarà che qualcuno ha sviluppato lo stesso tema in maniera più incisiva?

2° EDEKA: #heimkommen

Lo spot della catena di supermercati tedeschi Edeka ha invaso i nostri telefoni, computer e bacheche Facebook; ne hanno parlato i giornali e i blog. Perchè? Forse riesce trasmettere l’essenza del Natale meglio di chiunque altro, senza dolcezze particolari ma comprendendo l’aspetto crudo della realtà. La storia, già a molti nota, riguarda un anziano signore con i figli lontani e che si ritrova a trascorrere il Natale da solo, ma non si arrende e trova uno stratagemma per attirarli tutti a casa. I figli accorrono da ogni parte del mondo nel momento in cui gli viene comunicata la sua morte ma, tornati a casa, si ritrovano la tavola imbandita con il padre ad attenderli. “Dovevo fingermi morto per avervi qui con me?”

Natale è il momento giusto per guardarci intorno, sorridere e dedicare del tempo alle persone che amiamo: probabilmente il nostro tempo è il regalo più prezioso che possano ricevere.

1° LOTERìA DE NAVIDAD: #Justino

Un sottofondo musicale della unica Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi accompagna la storia di Justino che ogni sera alle 22.00 si alza per andare a lavoro. Fa il guardiano notturno in un’azienda che produce manichini ed il suo turno è pieno di sagome ma vuoto di compagnia. L’opposto di quello che accade a chi arriva dopo di lui e vive quel posto pieno di colleghi e amici, di sorrisi e di parole: Justino veglia sulle loro scrivanie di notte, assicurandosi che tutto resti com’è ed ha imparato a conoscerli tutti. Allora, non potendo condividere momenti speciali con loro decide di fare dei piccoli gesti che rendano speciale la giornata a chi verrà dopo di lui. Arriva il Natale e la consueta Lotteria natalizia e Justino si accorge che ad aver vinto è uno dei suoi colleghi, uno di quelli che vive la fabbrica di manichini quando c’è il sole. E’ un pò scoraggiato quando si ritrova un manichino che gli offre un biglietto della lotteria, e accanto ci sono tutti i suoi colleghi ad aspettarlo per festeggiare con lui: quello era il biglietto che loro avevano comprato per Justino, era il loro modo di dire grazie ad una persona speciale.

Condividere è con-e-dividere. E’ avere in comune con gli altri: attimi, sorrisi, gioie. E’ dividere con gli altri il tuo tempo, le tue esperienze, le tue emozioni.

Natale: “el mayor premio es compartirlo”!

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Burberry festive 2015: la campagna benefica che celebra Billy Elliot http://www.360giornaleluiss.it/burberry-festive-2015-la-campagna-benefica-che-celebra-billy-elliot/ Fri, 11 Dec 2015 18:35:24 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=5454 In casa Burberry è tempo di celebrare il Natale. La nota casa di moda Britannica ha realizzato una campagna a tema dedicata al periodo più bello dell’anno, ma non solo, è anche un omaggio a Billy Elliot, film cult, vincitore del BAFTA awards girato da Stephen Daldry nel 2000 e ispirato alle vicende del giovane

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In casa Burberry è tempo di celebrare il Natale. La nota casa di moda Britannica ha realizzato una campagna a tema dedicata al periodo più bello dell’anno, ma non solo, è anche un omaggio a Billy Elliot, film cult, vincitore del BAFTA awards girato da Stephen Daldry nel 2000 e ispirato alle vicende del giovane ballerino classico Philip Mosley che quest’anno festeggia il quindicesimo anniversario.

Il corto intitolato “Buberry Festive 2015” di 3 minuti è stato diretto da Christopher Bailey il direttore creativo della maison, mentre le foto per la campagna cartacea e online sono state scattate dal famosissimo fotografo peruviano Mario Testino. Lo short movie è stato girato presso i Park Royal Studios di Londra, ed è inspirato alla sequenza di apertura del film: sulle note Cosmic Dancer di T Rex i protagonisti della campagna tutte super star “made in England” saltano su un tappeto elastico proprio come faceva il giovane Billy sul letto nella sua cameretta. Christopher Bailey ha cosi espresso il suo entusiasmo circa la campagna: “ Billy Elliot è un’opera incredibile, piena di gioia di vivere oltre che di energia, un evento davvero emozionante all’epoca” Inoltre ha aggiunto:“ E’ stato un privilegio enorme lavorare con un simile cast, composto di talenti così iconici e incredibili’.

Alla campagna, infatti, hanno partecipato, dando il loro supporto gratuito, star provenienti dal mondo della musica come Sir Elton John, George Ezra, James Bay, l’attrice Julie Walters, che nel film interpretava la maestra di danza Sandra Wilkinson e che proprio grazie a questo ruolo nel 2001 ha vinto il premio BAFTA come Migliore Attrice Non Protagonista, il comico James Corden, l’attrice Michelle Dockery (la Lady Mary di Downton Abbey) il giovane Romeo Beckham già protagonista di molte campagne Burberry, e le top model Naomi Campbell e Rosie Huntington-Whiteley che ha manifestato la sua felicità nell’essere parte della campagna natalizia: “Burberry mi ha fotografato per la prima volta nel giorno del mio 21esimo compleanno. È stato il lavoro più importante dei miei esordi. Essere una ‘Burberry girl’ voleva dire che ce l’avevi fatta. La cosa più bella del Natale? Il telefono non squilla ma così tu puoi dedicarti ad amici e familiari e guardare film inglesi”.

La campagna, in pieno spirito natalizio, ha un risvolto benefico e caritatevole infatti la produzione originale di Billy Elliot 15 anni fa aveva creato un lascito per il sostegno filantropico della comunità locale di Easington, Contea di Durham- Nord Inghilterra, dove è ambientato il film. Burberry ha deciso di donare £ 500.000 a due enti di beneficenza – Place2Be e la County Durham Community Foundation – impegnate nel sostegno dei ragazzi della comunità locale. Perché il Natale è: donare.

Burberry festive è sì una campagna accattivante, che attira il cliente grazie anche al richiamo a un film che ha fatto la storia del cinema britannico, ma è anche un mezzo a sostegno di una comunità e dei suoi ragazzi che quest’anno, grazie ai Burberry e ai suoi clienti, potranno passare un Natale più sereno e, magari, realizzare i loro sogni proprio come fece il piccolo Billy, perché come diceva Eric Sevareid : “Il Natale e’ necessario. Ci deve essere almeno un giorno dell’anno per ricordarci che siamo qui’ per qualcosa d’altro oltre a noi stessi.”

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Alle luci di un nuovo Natale http://www.360giornaleluiss.it/alle-luci-un-natale/ Fri, 04 Dec 2015 13:00:09 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=5397 “S’io fossi il mago del Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento.” Diceva Gianni Rodari. L’albero di Natale è, con la tradizione del presepe,una delle più diffuse usanze natalizie. Si tratta in genere di un abete addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli

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“S’io fossi il mago del Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento.” Diceva Gianni Rodari. L’albero di Natale è, con la tradizione del presepe,una delle più diffuse usanze natalizie. Si tratta in genere di un abete addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro. Questo può essere realizzato in casa o all’aperto, e viene preparato qualche giorno o qualche settimana prima di Natale e rimosso dopo l’Epifania per di più, in certe località dell’Italia meridionale, l’albero rimane nelle case fino alla Candelora il 2 febbraio.

L’immagine dell’albero come simbolo della vita ha origini molto antiche e trova riscontri in diverse religioni. Nel dopoguerra il fenomeno ha acquisito una dimensione commerciale e consumistica senza precedenti, che ha fatto dell’albero di Natale un potenziale status symbol e ha dato luogo, insieme alle tradizioni correlate, alla nascita di una vera e propria industria dell’addobbo natalizio.

Oggi questa tradizione è diventata una vera e propria moda che di anno in anno presenta al mercato nuove forme e nuove colori, senza mai risparmiare stranezze e particolarità.

Il più grande del mondo si trova proprio qui, in Italia, anche se chiamarlo “albero” non è propriamente corretto. Si tratta infatti di molto di più. Precisamente, si trova a Gubbio, ed ogni anno prende vita con una serie impressionante di luci e cavi che illuminano il Monte Ingino. 8,5 km di cavi elettrici, 650 metri di altezza e 350 la larghezza della base, più di 700 le luci utilizzate per disegnare la sagoma dell’albero, la stella in cima e gli addobbi all’interno. Un bel primato per l’Italia e per la città di Gubbio.

Il vero e proprio albero di Natale più alto del mondo, appartiene però, a una tradizione che ha luogo ogni anno a Lisbona, in Praça do Comércio. Qui infatti si protende verso le stelle un albero di ben l75 metri e 280 tonnellate di peso. Basti pensare che per montarlo sono necessari 2 mesi e 300 operai.

Sempre in Italia, il primato dell’albero in vetro più alto del mondo, non poteva che essere stato realizzato a Murano, da un artista naturalmente italiano, Simone Cenedese. L’albero è uno spettacolo alto 8,5 metri di tubi in vetri policromi di vetro di Murano. Fu esposto per la prima volta a Murano nel 2006 e l’anno successivo a Venezia.

Non poteva mancare per gli amanti del lusso, l’albero più costoso al mondo. Si trova ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, ed il suo valore è da far girare la testa: 11 milioni di dollari. Se state pensando ad un furto… be’, non sarà mica semplice! E’ alto infatti circa 13 metri, e dai suoi rami pendono gioielli di ogni genere: bracciali d’oro, collane, circa 200 pietre preziose, fra diamanti, zaffiri, rubini, smeraldi. A beneficiare di tanto lusso sono gli ospiti dell’Emirates Palace Hotel, un hotel extra lusso.

Dalle macro alle micro dimensioni, è stato presentato ad una fiera nel 2007, in Germania, l’albero più piccolo del mondo. È alto 14 mm per la precisione, e a renderlo straordinario sono le sue luci realmente funzionanti. Questo piccolo Christmas Tree è inserito in un diorama con tanto di trenino e slitta di Santa Claus con una bambola e un orsacchiotto.

Infine, l’ennesimo primato per l’Italia, che grazie all’invenzione della società “Equazioni”, si aggiudica anche la palma di paese con l’albero di Natale più ecologico. Un’idea davvero originale, si tratta proprio di un albero fatto di balle di fieno all’interno del parco di Villa Reale a Monza. Un’opera simbolica senza nessun ornamento artificiale, ma solo balle di fieno che, dopo le festività, torneranno a foraggiare il bestiame. Più eco compatibile di così!

A dispetto di colori, forme, dimensioni, novità e nuove tendenze, a dispetto di ogni suntuosità e addobbi preziosi, l’albero più bello resta quello di casa propria. Tra le mura del proprio soggiorno e tra gli affetti della propria famiglia, l’albero si spoglia di ogni valenza consumistica, fungendo da simbolo di festa e condivisione.

Quindi non mi resta che augurare, alle luci di un nuovo albero e di un nuovo Natale, buone feste a tutti.

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Paese che vai, tradizione che trovi: il giro del mondo nell’ultima notte dell’anno http://www.360giornaleluiss.it/paese-che-vai-tradizione-che-trovi-il-giro-del-mondo-nellultima-notte-dellanno/ Mon, 29 Dec 2014 10:00:34 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=1094 La notte del 31 dicembre è una delle festività più attese dell’anno, ma troppo spesso ci ritroviamo all’ultimo momento senza mai sapere cosa fare. Facciamo finta di poter salire su una slitta incantata che ci trasporti in un attimo in qualsiasi parte del mondo vogliamo andare. Indossiamo un outfit super scintillante e partiamo alla scoperta delle

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La notte del 31 dicembre è una delle festività più attese dell’anno, ma troppo spesso ci ritroviamo all’ultimo momento senza mai sapere cosa fare. Facciamo finta di poter salire su una slitta incantata che ci trasporti in un attimo in qualsiasi parte del mondo vogliamo andare. Indossiamo un outfit super scintillante e partiamo alla scoperta delle tradizioni sansilvestrine del globo. Che l’avventura abbia inizio.

Prima tappa: Italia. Il nostro Belpaese offre un’ampia gamma di tradizioni diverse da regione a regione, anzi, da paesino a paesino. Tuttavia, tra le antiche usanze rimaste che accomunano tutto lo stivale, c’è quella di lanciare oggetti vecchi dalla finestra a mezzanotte come rito di eliminazione del male, spesso però a danno dei passanti e delle automobili sottostanti. Inoltre botti e spari per salutare il nuovo anno, lenticchie per auspicare buona fortuna e ricchezza, ed il bacio a mezzanotte sotto il vischio per gli innamorati.

Seconda tappa: Spagna. Nella magica nochevieja una delle tradizioni più seguite dagli Spagnoli vuole che si mangino 12 chicchi d’uva al ritmo dei 12 rintocchi d’orologio che anticipano la mezzanotte del 1 Gennaio, e coloro che riescono ad ingerirli tutti in tempo avranno un anno pieno di fortuna e prosperità. Il tempo stringe, si riparte!

Terza tappa: Inghilterra. Sembra strano, ma sul menù della notte di San Silvestro non è previsto il the! La regina e i suoi sudditi infatti usano fare il classico veglione di capodanno durante il quale viene servito tacchino ripieno di castagne ed il tipico Christmas Pudding, un dolce al cucchiaio spesso arricchito di monete d’argento per auspicare ricchezza e fortuna. Un saluto veloce a Queen Elizabeth e si continua.
Quarta meta: la bianca Russia! Nel paese del gelo il capodanno si festeggia ben due volte: la prima il 31 dicembre (calendario Gregoriano), e la seconda il 13 gennaio (calendario Giuliano). L’ultima notte dell’anno viene passata a fare l’albero, nell’attesa della mezzanotte scandita dai rintocchi della Torre Spasskaja del Cremlino, ballando e mangiando prugne secche farcite di nocciole ricoperte di panna acida, il tutto innaffiato abbondantemente di vodka e champagne russo. Un’altra importante tradizione è quella di aprire la porta dopo il dodicesimo rintocco per far entrare l’anno nuovo. Troppo freddo, ripartiamo per un paese più caldo!

Quinta destinazione: Brasile. Il bianco è il colore del tipico revellion brasiliano, che simboleggia la pace e l’energia positiva, tutto ciò che viene auspicato per l’anno nuovo. Tutti coloro che possono si spostano sulla costa, per dare il benvenuto al nuovo anno con il rituale del salto delle sette onde, che secondo la tradizione è un omaggio alle divinità del mare. Ovviamente anche in questo paese vige l’usanza dei 12 chicchi d’uva importata dagli spagnoli. Tutti a bordo, ripartiamo!

Sesta tappa: Giappone. Il popolo del sol levante usa accogliere il nuovo anno facendo le pulizie di casa come auspicio. I festeggiamenti della Toshigami, la divinità del capodanno, durano ben tre giorni durante i quali i giapponesi ringraziano gli dei che proteggono i raccolti e danno il benvenuto agli spiriti benevoli, esponendo fuori dalla porta di casa decorazioni fatte di rami di pino e fili di paglia. Dopo i 108 rintocchi delle campane dei templi buddisti si va tutti a mangiare gli spaghetti di soba. Sayonara! Avanti col tour.

Settima fermata: Australia! Nell’emisfero australe le persone hanno la fortuna di passare il capodanno al caldo in spiaggia, assistendo a spettacoli pirotecnici, ballando e facendo il primo bagno dell’anno. E’ ora di andare.

Nel viaggio di ritorno verso il nostro Belpaese passiamo a fare un saluto alla Germania, dove tutti festeggiano mascherandosi come se fosse carnevale, ed in Austria, con un salto a passo di valzer ad uno dei tanti gran balli di Vienna. Il nostro viaggio si conclude in Toscana, nella mia città, Livorno, dove facciamo in tempo a vedere i cittadini più coraggiosi che la mattina del primo Gennaio si tuffano in mare sfidando il freddo per inaugurare il nuovo anno.
Ps. Ovviamente io non sono una di quelle persone. Buon anno a tutti!

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LOVE e il primo bacio dell’anno, il più divertente del mondo http://www.360giornaleluiss.it/love-e-il-primo-bacio-dellanno-il-piu-divertente-del-mondo/ Sat, 27 Dec 2014 09:55:24 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=1542 La biancheria intima rossa, i cocci da buttare, le lenticchie da mangiare: la sera di Capodanno ed il primo giorno dell’anno sono pieni di tradizioni e superstizioni che ci ostiniamo a ripetere di anno in anno nella speranza che ci portino fortuna. Ma più di tutte, baciare qualcuno a Capodanno pare davvero importante perché a

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La biancheria intima rossa, i cocci da buttare, le lenticchie da mangiare: la sera di Capodanno ed il primo giorno dell’anno sono pieni di tradizioni e superstizioni che ci ostiniamo a ripetere di anno in anno nella speranza che ci portino fortuna. Ma più di tutte, baciare qualcuno a Capodanno pare davvero importante perché a tal proposito le usanze si accumulano e si accavallano.

Chi di voi si è trovato sotto al vischio costretto dagli amici al bacio voluto dal fato? Un po’ rubati, un po’ magici, un po’ qualunque cosa facciamo a Capodanno, speriamo sempre che ci porti fortuna per tutto l’anno! Quella sotto il vischio è in realtà una delle tradizioni “al bacio” più antiche e diffuse che hanno sempre creduto, a partire dagli antichi celti, che questa pianta avesse proprietà benaugurali. Presso i druidi, infatti, si credeva che il vischio, considerato sacro, fosse in grado di guarire ogni malattia e in più, grazie al suo potere, quando due nemici si incontravano sotto una pianta di vischio erano soliti abbandonare le armi e concedersi una tregua, sancendo il patto con un bacio.

Tra tutte le tradizioni di fine anno, quella del bacio è forse l’unica in grado di far sperare ancora le imbranate Bridget Jones! Sfruttando il potere del bacio di mezzanotte la Venezia Marketing Eventi organizza da alcuni anni un iniziativa a Piazza San Marco che è riuscita a guadagnarsi il titolo di tradizione più divertente del mondo. Il sondaggio è stato condotto in 18 paesi del mondo e, su tutti, ha primeggiato proprio il “bacio corale” di Venezia. LOVE fu organizzato per la prima volta nel 2008 ha riscosso sempre più successo con un affluenza media di 70.000 persone: un vero e proprio flash mob d’amore! Un inizio alla grande con un “bacio di mezzanotte” da fare concorrenza ai migliori film americani, da Harry ti presento Sally alle serie tv americane più seguite (O.C., Gossip Girl, Grey’s Anatomy). Lo scopo è quello di trasmettere un messaggio di fratellanza e amore in un bacio (il più grande mai dato) all’arrivo del nuovo anno.

Potremmo dire in questo caso che la tradizione cavalca la modernità e diventa social: un emozione individuale che si trasforma in collettiva. Oggigiorno è in trascurabile il potere dei social network: e se condividessimo tutti le foto del nostro bacio di capodanno? È quello che accadde l’anno scorso, il primo dell’anno,quando rotocalchi e social network impazzirono letteralmente dopo la pubblicazione su twitter della foto del bacio di Federica Pellegrini e Filippo Magnini. Per i successi professionali di quest’anno potremmo pensare che un po’ abbia portato fortuna!

Un grande in bocca al lupo ai sognatori che sperano nel vischio e per i più scettici che non si fidano “di quel bacio a mezzanotte”: il consiglio è di lasciarsi andare mettendosi in gioco dai primi attimi del nuovo anno. Auguri!

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Babbo Natale è rosso grazie alla Coca Cola? … Sembra proprio di no http://www.360giornaleluiss.it/babbo-natale-e-rosso-grazie-alla-coca-cola-sembra-proprio-di-no/ Mon, 22 Dec 2014 09:09:42 +0000 http://www.360giornaleluiss.it/?p=1438 Sicuramente vi sarà capitato negli ultimi anni, durante una chiacchierata in periodo natalizio con amici o parenti, di sentire qualcuno solennemente rivelare: “Sapete che Babbo Natale è bianco e rosso per la Coca cola?”, domanda seguita spesso da riflessioni inquietanti sul potere del marketing e di queste enormi aziende. La leggenda vorrebbe infatti che il

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Sicuramente vi sarà capitato negli ultimi anni, durante una chiacchierata in periodo natalizio con amici o parenti, di sentire qualcuno solennemente rivelare: “Sapete che Babbo Natale è bianco e rosso per la Coca cola?”, domanda seguita spesso da riflessioni inquietanti sul potere del marketing e di queste enormi aziende. La leggenda vorrebbe infatti che il caro vecchino sia stato vestito di rosso all’inizio degli anni Trenta grazie ad una astuta mossa pubblicitaria per riprendere proprio i colori dell’etichetta della famosa bevanda. Ma quella che potrebbe sembrare la controparte adulta della rivelazione “Babbo Natale non esiste” in realtà non è altro che una leggenda metropolitana da sfatare: Santa Claus era rosso ben prima della pubblicità della Coca Cola.

Per prima cosa, andando a cercare informazioni, salta subito agli occhi che la prima azienda di bevande ad utilizzare la figura moderna, come la conosciamo oggi, di Babbo Natale, fu la  White Rock Beverages , prima per la vendita della sua acqua minerale nel 1915 e successivamente per la vendita di Ginger Ale nel 1923. Ma non è neanche a lei e ai suoi pubblicitari che possiamo attribuire la nascita della giacchetta e dei pantaloni rossi.

Nella seconda metà dell’ottocento Thomas Nast, un illustratore americano di origine tedesca, disegnò per il libro “Santa Claus and His Works” un Babbo Natale pressoché identico a quello che conosciamo noi oggi, panciuto, con la barba bianca, che porta doni in slitta con le renne e, soprattutto, vestito di rosso.

Sicuramente per molto tempo è esistita una convivenza tra varie versioni: possiamo trovare disegni nei quali è rappresentato in verde, in blu, in bianco, senza slitta, senza renne o con le renne, per questo possiamo quindi dire che la prima autorevole influenza sulla codificazione dell’immagine moderna di Santa Claus è dovuta a Thomas Nast molti anni prima che la Coca Cola fosse non solo pubblicizzata con l’omone in rosso, ma addirittura creata dal farmacista John Pemberton.

Possiamo serenamente abbandonare quindi le considerazioni complottiste sulla potentissima bevanda che forgia per propri biechi fini un personaggio del folklore e continuare serenamente a immaginare e disegnare Babbo Natale di rosso vestito, non prima di esserci vantati un po’ con l’amico o il parente che al prossimo pranzo di Natale solennemente rivelerà: “Sapete che Babbo Natale è bianco e rosso per la Coca cola?”.

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