Una donna unica nel suo genere: una lottatrice, estrosa, intelligente, forte. E anche negli ultimi suoi giorni ha voluto lasciare il segno. Infatti, anche se priva di forze, ha parlato di “come una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze”. Insomma, un’alternativa al suicidio assistito in Svizzera.
Una donna impegnata in moltissime cause, in particolare, negli ultimi anni, per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della diagnosi precoce contro il cancro. E lei ne sa qualcosa: per 16 lunghi anni ha lottato contro questa malattia, che è riuscita a sconfiggere per ben due volte. La diagnosi precoce, grazie alla Pet total body, è stata cruciale. Ed è per questo che Marina si è battuta a lungo affinché questo esame fosse garantito dal Servizio Sanitario Nazionale, visto l’elevato costo.
Ma non solo. Come dimenticare la sua campagna di sensibilizzazione per la protezione degli animali? La sua foto in cui mostrava la sua “pelliccia” apparve su manifesti di sei metri per tre, sui muri di Roma e Milano.
Decisamente una vita fuori dagli schemi: dal matrimonio con Alessandro Lante della Rovere, a quello con Carlo Ripa di Meana. Ha frequentato Craxi, Moravia, Pasolini e gli artisti della Scuola di Piazza del Popolo. Un milione di aneddoti da raccontare, come quando Franco Angeli avrebbe voluto strozzarla o quando si prostituì per comprare la droga al suo amante Franco Angeli.
Una vita straordinaria ma allo stesso tempo umile: “posso frequentare tutti, l’importante è che siano persone intelligenti”.
E poi i suoi cappelli: appassionata di arte e moda, era ossessionata dai cappelli eccentrici. Non c’era sfilata di moda o qualunque altro evento in cui non si presentasse sfoggiando un copricapo enorme, stravagante e totalmente fuori dagli schemi. Un po’ come lei.
Ci mancherai, Marina.