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“Finché e prìe anniàn a-o fòndu, d’abelinae ghe ne saiàn de lungu”. Recita così un detto genovese che significa: “Finché le pietre affonderanno, non mancheranno gli sciocchi”.

Il protagonista della leggenda di questo mese, invece, non era assolutamente uno sciocco. Egli era il capitano di un veliero, che progettava un lungo viaggio insieme alla sua ciurma. Il capitano era noto per la sua bontà d’animo e la sua incapacità di negare qualsiasi favore a chiunque bussasse alla sua porta.

Queste due caratteristiche lo aiutarono a fronteggiare una delle figure più spaventose della Liguria: le streghe. Note per essere figlie del diavolo, ghiotte di datteri e capaci di cambiare forma in quella di altre persone o animali, le streghe liguri si nascondono tra la gente per cogliere alla sprovvista i malcapitati che decidono di maltrattare. Per questo motivo, i liguri hanno sempre fatto attenzione alle persone che sembravano sospette e schive, o semplicemente scomode, additandole come streghe.

In ogni caso, mancavano ormai pochi giorni al viaggio. Il capitano e la sua ciurma erano impegnati negli ultimi preparativi, quando vennero raggiunti da una strana figura. Questa donna, dall’aspetto sgradevole, spaventò tutto l’equipaggio che corse a nascondersi. Il capitano però, non si lasciò intimorire dal suo aspetto, anzi, si avvicinò alla donna per chiederle cosa la portasse lì.

Questa chiese del denaro al capitano che, contrariamente a quanto i suoi compagni consigliavano, decise di donarle una forte somma. Davanti a quel gesto di tanta generosità, questa esordì dicendo: «Sono una strega e ti dò un consiglio: stai attento quando, navigando, vedrai una strana nube a forma di arcolaio che cercherà di avvolgere la nave. Si tratta di tua moglie, un’altra strega, che ti ha tradito e vuole la tua morte per poter vivere in pace con il suo amante».

Il capitano iniziò il suo viaggio, pronto ad affrontare ogni pericolo e avventura gli si sarebbe presentata, mentre il resto dell’equipaggio rimaneva ancora incredulo e intimorito dalle parole della donna. Il loro viaggio proseguì senza difficoltà, finché un giorno egli notò una nube scura all’orizzonte. Man mano che questa si avvicinava, prendeva sempre di più le forme di un arcolaio. Il capitano allora ordinò a tutti i componenti dell’equipaggio di mettersi al riparo, mentre lui rimase sul ponte. Quando ormai la nube aveva avvolto quasi del tutto la nave e la sua ora sembrava giunta, il capitano prese la spada e con un colpo secco spazzò via la nube.

Della moglie infedele rimase il dito con la fede nuziale caduto dalla nube sul ponte della nave.

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